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Tariffe minime concessioni demaniali, la proposta di Cianci

"Per evitare l'aumento deciso dal Governo"

Tariffe minime concessioni demaniali, la proposta di Cianci
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Da gennaio 2021 le tariffe minime relative alle concessioni demaniali marittime per le attività di pesca e acquacoltura sono state innalzate fino a 2.500 euro annui: un aumento di sette volte rispetto a quanto pagato fino all’anno scorso che male si sposa con il pesante momento economico che stiamo attraversando e che colpisce anche numerosi enti non profit e associazioni di promozione sociale e sportive dilettantistiche.
Nella speranza che il Parlamento recepisca le rimostranze presentate dalle Associazioni di categoria del settore, mi permetto di appellarmi ai sindaci dei Comuni, in cui vi è la presenza di imprese di pesca e acquacoltura, affinché prendano in considerazione questa soluzione tampone:
1) le imprese di pesca e/o acquacoltura - presenti in un porto da pesca di un determinato Comune - potrebbero riunirsi in Consorzio, Associazione o altra forma aggregativa appropriata;
2) l’Associazione, in nome e per conto di tutte le imprese associate, potrebbe chiedere UNA UNICA CONCESSIONE, costituita dalla sommatoria di tutte le concessioni delle singole imprese;
3) il Comune, di conseguenza, potrebbe emettere UNA SOLA Concessione all’Associazione che ripartirebbe poi gli spazi e i servizi alle singole imprese costituenti, secondo gli accordi stabiliti nel Regolamento dell’Associazione stessa.
Si tratta di una decisione di buonsenso che andrebbe nella direzione di aiutare tante attività del nostro territorio che danno lavoro e forniscono un prezioso contributo sociale alle nostre comunità.
Mi auguro di trovare nei sindaci la sensibilità e la volontà politica per attuare questa soluzione.
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