Già 42 le aziende che hanno richiesto gli incentivi per assumere persone con disabilità
L'ottima risposta arriva dal bando a fondo perduto destinato ai datori di lavoro privati per l’assunzione e il mantenimento dell’occupazione di lavoratori con disabilità.
Nei primi tre giorni dalla pubblicazione dell’avviso, sono già 42 le aziende che hanno presentato domanda, per un totale di 520 mila euro, per l’incentivo all’assunzione di 82 persone (di cui 37 assunzioni, 35 trasformazioni e 10 proroghe di contratti di lavoro). L'ottima risposta arriva dal bando a fondo perduto destinato ai datori di lavoro privati per l’assunzione e il mantenimento dell’occupazione di lavoratori con disabilità.
Un aiuto importante
"Un aiuto importante per contribuire sia al mantenimento dell’occupazione sia per incentivare nuovi posti di lavoro per le persone con disabilità – ha spiegato l’assessore alle Politiche Attive dell’Occupazione Gianni Berrino -. L'obiettivo è di limitare al massimo le ricadute sociali dell’attuale crisi economica venutasi a creare a seguito della pandemia: il fatto che siano già 82 i lavoratori ad essere coinvolti dopo pochi giorni di apertura del bando è la prova concreta della necessità di questo sostegno alle aziende. Senza il nostro aiuto queste persone sarebbero rimaste senza lavoro”.
Il bando prevede un budget complessivo pari a 500 mila euro rifinanziabili da Filse mentre l’importo dell’incentivo concedibile varia da un minimo 1.000 ad un massimo di 10.500 euro per lavoratore e per tipologia di assunzione. L'importo massimo che può essere riconosciuto alla singola azienda richiedente non può superare i 30 mila euro.
Per un’assunzione a tempo indeterminato il bando prevede un incentivo di 9 mila euro, 6 mila per un tempo determinato superiore ai 12 mesi e 3 mila per un tempo determinato tra i 6 e i 12 mesi. Nel caso di assunzione di un lavoratore con disabilità, quale Responsabile dell’inserimento lavorativo si prevede un incentivo di 10.500 euro. Sono incentivate le assunzioni a tempo indeterminato effettuate a partire dal 1 gennaio 2020.