Tre raggiri ad anziani, due andati a segno, nelle ultime ore: Polizia sulle tracce dei malviventi
L'invito è quello di non aprire o rispondere a nessuno sconosciuto che telefoni o si presenti all'uscio di casa: la truffa è dietro l'angolo

Due interventi, a Genova, nella giornata di giovedì 2 settembre della Polizia per furto con raggiro.
Sedicente operaio dell'acquedotto
Il primo a casa di due coniugi residenti in viale V.C. Bracelli dove, qualche ora prima, si era presentato un uomo sedicente operaio dell’acquedotto incaricato di svolgere verifiche per un guasto con conseguente rilascio di sostanze tossiche, il quale ha invitato i due anziani a consegnargli tutti i preziosi ed i contanti. In questo caso la coppia non ha mangiato la foglia rispondendo che in casa non custodivano alcun oggetto prezioso né denaro, rendendo vane le insistenti richieste dell’uomo.
50mila euro per liberare la nuora
Nel secondo intervento, in un’abitazione di via Righetti, purtroppo le cose non sono andate altrettanto bene. Infatti la vittima, un’anziana genovese ha ricevuto una telefonata durante la quale un uomo si è spacciato per il nipote di cui conosceva il nome e informava la donna che la propria mamma aveva commesso un incidente stradale e che era detenuta all’interno di una caserma dei carabinieri. Per risarcire il danno cagionato e permettere la liberazione della nuora sarebbero serviti 45.000 euro, somma che il giovane ovviamente non possedeva. L’anziana, spaventata dal racconto, ha radunato tutti i suoi gioielli (del valore stimato di circa 50.000 euro) e li ha consegnati ad una donna con cui il finto nipote le aveva fissato un appuntamento in strada.
Falsa contaminazione dell'acqua
L’ultimo intervento effettuato in via Mendoza è simile al primo nel modus operandi del truffatore che si è presentato come tecnico dell’acquedotto e, una volta entrato nell’abitazione dell’anziana vittima, ha aperto tutti i rubinetti contaminando l’acqua con una sostanza marrone e maleodorante, convincendola così dell’effettivo guasto e del rischio di “combustione” di monili e denaro. La donna, allarmata, ha così preso tutti i gioielli (10.000 euro valore stimato) e 600 euro in contanti e li ha messi nel frigo, così come indicato dal truffatore che le anche chiesto di chiudere tutti i rubinetti della casa così da permettergli la fuga.
La Polizia Scientifica, dove è stato possibile, ha effettuato i rilievi del caso, mentre gli agenti della Squadra Mobile hanno avviato le indagine per risalire ai responsabili di questi odiosi reati.