Presentato il progetto per via Gazzo a Leivi
Sei le frane che hanno colpito l’area nel corso della drammatica alluvione di novembre 2014
È stato presentato, entro la data di scadenza del 31 gennaio, il progetto di fattibilità che porterà alla messa in sicurezza del versante che va da Case Selaschi a Buggigo e alla riapertura di via Gazzo.
Presentato il progetto per via Gazzo
Sei le frane che hanno colpito l’area nel corso della drammatica alluvione di novembre 2014: «La prima è già stata sistemata – spiega il progettista, ingegnere Angelo Denevi – la seconda e la terza (che sono quelle che hanno distrutto la casa dei coniugi Armenise deceduti nel corso della tragedia, e creato problemi alle altre abitazioni, abitanti compresi ndr) sono state già messe in parte in sicurezza anche per sgomberare la stazione di sollevamento dell’acqua che serve tutta la zona». In quell’occasione erano state messe reti di protezione passiva (tre su entrambe le frane) e muri di protezione a difesa passiva: «Però non si era potuto intervenire dal punto in cui la frana era partita – aggiunge –. Ora si procederà con opere nella parte superiore e poi la regimentazione a valle, per raccogliere l’acqua che arriva dagli impluvi».
In tutte nella parte superiore si interverrà con una sorta di ricucitura del ciglio della frana, con elementi che permetteranno la riformazione della vegetazione; sotto verranno ricostruiti terrazzammenti per stabilizzare le frana e bloccarle e poi muri di protezione a difesa passiva e reti dove non erano state posizionate. «Inoltre – aggiunge il tecnico – verrà realizzato un pozzo drenante per stabilizzare una frana profonda a Buggigo». Via Gazzo verrà riaperta sullo stesso tracciato precedente, è sfumata infatti la possibilità di realizzare una nuova strada: «Al momento si trova coperta da circa due metri – due metri e mezzo di terra – spiega Denevi – ed è dal 2014 che è in questa condizione, quindi bisognerà intervenire anche con riasfaltatura e sistemazione». La terra verrà in parte utilizzata per creare i terrazzamenti sul versante e in parte conferita in discarica. La Regione per quet’opera ha stanziato due milioni di euro. Oltre al progettista Angelo Denevi, all’opera anche i geologi Gian Paolo Chella e Luciano Minetti.