Arte

Ecco la mostra "Il dono omaggio a Chiavari"

Alla Torre Civica. Inaugurazione il 23 ottobre alle 17.30 con l’artista

Ecco la mostra "Il dono omaggio a Chiavari"
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A Chiavari dal 23 ottobre all'8 novembre la Torre Civica di via della Cittadella ospita la mostra di Carla Sanguineti “Il dono. Omaggio a Chiavari”. Inaugurazione il 23 ottobre alle 17.30 con l’artista.

La mostra

L’orrore per la guerra è uno dei temi che hanno attraversato l’intera vita di Carla Sanguineti, scrittrice e artista pacifista. L’altro suo grande impegno sono le battaglie per la libertà e la giustizia femminile e infatti troveremo anche qui gli specchi che - come le madri - sanno accogliere la nostra immagine e conservarla.

Ma nella mostra che inaugura a Chiavari il 23 ottobre (e che chiude l’8 novembre), ci sono anche le foto dei bambini addestrati alla guerra destinati a diventare uccisori/carne da macello. Perché il tema portante è la guerra. Insieme ai ricordi di Carla bambina nel 1944/45 a Chiavari.

Una ferita profonda la lega al padre, che aveva aderito al fascismo e che in quel periodo aveva a Chiavari un ruolo pubblico. Proprio alla fine della guerra fu arrestato dalle forze partigiane, portato a Genova e ucciso, senza che sia stato mai ritrovato il corpo. Un ricordo indicibile per molti anni, un trauma che non dà tregua a Carla, antifascista, di sinistra, femminista.

Eppure, scavando, l’artista sente che il padre è rimasto fissato a quando giocavano insieme, a quei momenti in cui Carla bambina scalava il gigante seduto in poltrona e rideva con lui. L’uomo che la affidava al giovane attendente polacco, bello come un principe azzurro, che la scorrazzava in bicicletta per le vie di Chiavari e che fu ucciso alla fine della guerra.

Come scrive Paola Zan, la curatrice della mostra:

“L'arte accade. Nonostante la guerra. O sullo sfondo di Auschwitz. E l'arte di Carla Sanguineti ci pone di fronte temi duri, difficili. Non si stanca di com-porre, né di pro-porre immagini… Il suo è un estremo sforzo etico. Totalmente autonomo, con opere fatte di materiali riflettenti per non sottrarci alla riflessione. Questa mostra è il percorso di una donna di pace e di lotta”.

Chiavari, e non un'altra città è scelta ora da Sanguineti perché ogni orrore va detto, senza fuggire la vergogna e neppure le immagini di consolazione. Come lo fu, dopo un bombardamento, il giovane soldato che arrivò di corsa e chiese alla mamma di Carla, che stringeva le sue piccole figlie tra le braccia, se avevano bisogno di aiuto. È lui l’uomo fotografato in controluce nei portici di Chiavari? Chissà.
Il giudizio politico dell’artista sta nei bambini soldato, nella fotografia dedicata all’assassinio di Gandhi: vedrete in mostra la sua veste macchiata di sangue. Il giudizio privato è lo strazio di un padre perduto tre volte: quando fu ucciso, quando Carla vide la madre cercare il suo corpo mai trovato fino a perdere per sempre l’allegria, quando lei stessa lo ha rinnegato. Per poi perdonarlo finalmente in un libro di memorie sincero, commovente e ineccepibile, “Le nostre memorie proibite”, dato alle stampe nel 2007.
Chiavari, dove Carla Sanguineti ha le sue radici e dove ha imparato da una zia l’arte di disegnare e decorare, ospita ora la sua mostra, che narra storie familiari che divengono storia collettiva. E dove, come lei stessa ha spiegato, vuole mostrare che dalle ferite arriva anche una luce nuova. E una speranza.

La mostra, a cura di Paola Zan, è nata per iniziativa di Fidapa Tigullio e Comune di Chiavari.

ORARI: lunedì, giovedì, venerdì e domenica 16-19.30, sabato 9.30-11.30 e 16-19.30. Necessari green pass e mascherina.

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