Asl4: licenziamento 65 lavoratori per la fine dell'emergenza covid
L’acquisto di servizi dalla società Markas fu deciso dalla Asl4 per far fronte nel biennio 2020/21 all’emergenza. Ora l'Azienda Sanitaria sta progressivamente diminuendo le attività straordinarie covid

In merito all’allarme lanciato dal consigliere regionale Claudio Muzio in relazione al licenziamento da parte di una società multiservizi di 65 lavoratori impiegati in attività per la Asl4, si precisa quanto segue:
L’acquisto di servizi dalla società Markas è stato deciso dalla Asl4 per far fronte nel biennio 2020/21 all’emergenza pandemica. Si tratta, in particolare, di ore di lavoro acquistate in appalto per il potenziamento dell’attività ospedaliera Covid19 e successivamente anche per lo svolgimento della campagna vaccinale.
Come noto, i dati relativi all’andamento della pandemia evidenziano una progressiva notevole diminuzione dell’impatto su tutto il territorio nazionale e ligure, tanto che anche Asl4 sta progressivamente diminuendo le attività straordinarie legate all’emergenza, prevedendo il pieno ripristino dei servizi e delle prestazioni ordinarie. Inoltre, salvo diverse comunicazioni da parte del governo, lo stato di emergenza dovrebbe concludersi il 31 marzo prossimo.
Il combinato disposto di questi elementi determina la necessità, dal 31 marzo, di ridurre il monte ore per servizi acquistato durante l’emergenza, mantenendo comunque la quota, maggioritaria, di servizi non legati al Covid- 19 erogati dalla stessa società. L’obiettivo è infatti quello di tornare progressivamente alla situazione pre-covid, a conclusione della fase di emergenza.
Non c’è, dunque, alcun motivo di rientro di bilancio alla base di questa evoluzione.
All’opposto, Asl4 ha programmato già da inizio anno un’implementazione del tetto di spesa ordinario per i propri dipendenti di circa il 2% e ha già provveduto a molte nuove assunzioni.
Asl4 è infine in attesa del pronunciamento del governo sul futuro del personale assunto nel periodo Covid con contratti di collaborazione ed interinali che al momento, in base alle norme di legge in vigore, non può essere stabilizzato, con il massimo impegno per individuare soluzioni per la possibile salvaguardia occupazionale di questi lavoratori. Prova di ciò e’ la avvenuta stabilizzazione in queste settimane a tempo determinato di 23 infermieri che, assunti con altre tipologie contrattuali durante l’emergenza, risultavano in possesso dei requisiti di legge per l’inserimento nella dotazione organica dell’azienda.