"Tra queste montagne si è combattuto per la futura Costituzione della Repubblica Italiana"
Sabato 5 marzo Fabio Tosi, in rappresentanza del Consiglio regionale, ha partecipato alla cerimonia in memoria dei partigiani uccisi il 2 marzo 1945 in Val Fontanabuona
Nella mattina di ieri, sabato 5 marzo, il consigliere Fabio Tosi ha assistito, in rappresentanza del consiglio regionale, alla cerimonia organizzata per ricordare la spietata esecuzione compiuta il 2 marzo 1945 a Calvari, in val Fontanabuona, dove 8 partigiani della Brigata Berto, un combattente della Brigata Coduri, insieme ad un prigioniero furono fucilati dopo la condanna a morte emessa, lo stesso giorno, da un sedicente Tribunale di guerra della divisione Rsi Monterosa Genova.
«Questa ricorrenza – ha dichiarato Fabio Tosi - ricorda alle nostre coscienze di uomini liberi che l’affermazione dei valori e dei principi fondamentali del nostro ordinamento è stata una conquista di popolo pagata a caro prezzo. Tra queste montagne si è combattuto per un futuro che avrebbe fissato nella Carta Costituzionale la sua identità civile e morale».
La manifestazione è iniziata alle ore 10.30 con la deposizione delle corone; è seguita la celebrazione della Messa presso la Cappelletta delle Paie e, dopo il saluto del sindaco di San Colombano Certenoli Carla Casella, c’è stata l’orazione commemorativa di Maria Grazia Daniele, presidente dell’Anpi di Chiavari.
L'eccidio delle Paie
Sono passati 77 anni da quel tragico 2 marzo 1945 quando nel bosco della Paie, sopra Calvari, da parte dei nazifascisti venne eseguita la condanna a morte di 10 partigiani prelevati dalle carceri di Chiavari. Nonostante sia trascorso tanto tempo, l’episodio è ancora ben impresso nella mente delle persone anziane di Calvari, in quanto tra i 10 c’era uno di loro, Rinaldo Simonetti detto “Cucciolo” per la sua giovane età. Insieme a Simonetti, morto a 19 anni, a cadere sotto il fuoco dei fucili degli alpini della “Monterosa” altri 7 partigiani della brigata “Berto”: Dino Bertetta “Ancora”, Dino Berisso “Sergio”, Domenico Lacopo “Scala”, Romeo Nassano “Guido”, Sergio Piombelli “Fiore”, Quinto Persico “Tigre”, Carlo Semide “Pippo”, un combattente della brigata “Coduri” Cesare Talassano “Ce” e il prigioniero politico Paolo Motta. I camion con i condannati a morte e il plotone d’esecuzione arrivarono nel pomeriggio a Calvari, per poi percorrere il sentiero che conduce al bosco delle Paia dove, 5 alla volta, furono fucilati. Una feroce rappresaglia a seguito dell’uccisione di un giovanissimo alpino della Monterosa, Ado Ronconi, avvenuta la sera del 28 febbraio sempre a Calvari in località Castello.