Da Casarza Ligure a Tokyo per conquistare l'ultima grande maratona

L’avventura di Luca Bertoldi e Odoardo Casella, che con quella nipponica hanno completato tutte e sei le più importanti maratone del mondo

Da Casarza Ligure a Tokyo per conquistare l'ultima grande maratona
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Dalla Val Petronio al Giappone, inseguendo un sogno: completare il circuito della «Abbott World Marathon Majors». Luca Bertoldi e Odoardo Casella ce l’hanno fatta, coronando il loro sogno il 25 febbraio a Tokyo e portando a casa la mitica medaglia che rappresenta le sei maratone più importanti del mondo, disputate in altrettante città: Boston, Londra, Berlino, Chicago, New York e Tokyo.

«Da Casarza Ligure a Tokyo sarà una passeggiata»

«E’ stata un’esperienza entusiasmante: siamo molto soddisfatti di aver percorso tutto il tracciato, ben 42 km e 195 metri, in meno di 4 ore – spiegano i runners – . Alle spalle avevamo mesi di preparazione, con 4 allenamenti alla settimana nei ritagli di tempo, spesso di notte e con qualsiasi clima».

Casella, farmacista, e Bertoldi, commerciante, sono molto conosciuti in città, e non è raro vederli sfrecciare sul lungofiume durante i loro training. «Difficilmente ci alleniamo insieme, perchè abbiamo orari ed esigenze familiari diverse, ma condividiamo questa passione dal 2014, anno in cui abbiamo deciso di passare dalla camminata sportiva alla corsa – spiegano – . Dopo sei mesi di preparazione siamo volati a New York per la nostra prima maratona. E’ stata un’emozione fortissima, tanto che abbiamo deciso di non fermarci più». L’anno dopo è stata la volta di Parigi e Berlino, seguite poi da Londra nel 2016, Boston e Chicago nel 2017.

 Luca Bertoldi e Odoardo Casella
Luca Bertoldi e Odoardo Casella

«Per aggiudicarci il pettorale per Tokyo ci siamo iscritti a luglio dell’anno scorso appoggiandoci al tour operator sportivo “Born2Run” per avere la certezza di essere tra gli oltre 35mila partecipanti a questo evento sportivo di portata mondiale – proseguono – . Sono stati cinque giorni intensi ma piacevoli, durante i quali abbiamo avuto anche l’occasione di visitare alcuni templi, l’esterno della dimora dell’imperatore e il centro amministrativo della città. La cultura giapponese è molto diversa dalla nostra, abbiamo incontrato qualche ostacolo linguistico ma le persone che abbiamo conosciuto si sono rivelate sempre gentili, cordiali ed educatissime». Casella e Bertoldi avevano lasciato Casarza Ligure mercoledì 21 febbraio per affrontare il viaggio che li avrebbe proiettati verso la loro grande sfida. «La competizione si è tenuta domenica mattina: nonostante fosse inverno anche a Tokyo, le temperature non erano proibitive e abbiamo trovato un evento ben organizzato, scorrevole e piacevole sotto tutti i punti di vista – aggiungono i runners – . La corsa è molto sentita anche dal pubblico che vi assiste: fanno il tifo quando ti vedono passare col pettorale, c’è un’atmosfera festosa sia durante che dopo, all’arrivo. Esperienza irripetibile: non escludiamo di fare altre maratone, ma al momento siamo curiosi di vedere se si aprono nuove prospettive».

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