CHIAVARI

Venerdì 20 maggio si inaugura la mostra "Storie di mare" di Riccardo Penna

Negli uffici in banchina di Marina di Chiavari - Calata Ovest

Venerdì 20 maggio si inaugura la mostra "Storie di mare" di Riccardo Penna
Pubblicato:
Aggiornato:

Venerdì, 20 maggio, alle 18, negli uffici in banchina di Marina di Chiavari - Calata Ovest, si taglia il nastro della mostra fotografica "Storie di mare" di Riccardo Penna.

Una serie di ritratti fotografici intensi e iconici

Una serie di ritratti fotografici intensi e iconici, nello stile inconfondibile del fotografo chiavarese, che ritraggono personaggi profondamente legati al mondo del mare. Accanto agli scatti di Riccardo Penna alcune sculture di Franco Casoni, uno degli ultimi intagliatori di Polene, enigmatiche "signore dei velieri" che a loro volta raccontano storie di navigazione. A legare il tutto, come un poetico filo rosso, i testi di Francesco Brunetti, scrittore e poeta, che dà a sua volta una chiave di lettura dell'univverso marino e del rapporto con l'uomo.

La mostra resterà aperta al pubblico (ingresso libero) sino al 4 luglio, negli orari dell'ufficio: tutti i giorni, dalle 9.30 alle 19.30.

Così introducono la mostra Riccardo Penna e Francesco Brunetti:

"Il mare è per definizione una realtà dai mille volti, non solo perché cangiante ad ogni soffio di vento e ad ogni luna, ma anche perché metafora dell’eterno, contenitore della storia dell’uomo e della vita: passato, presente e futuro. E’ realtà e fantasia, concreto e astratto insieme, comunque sia uno stato liquido dell’anima. E il pescatore, il calafato, il maestro d’ascia, chi custodisce attrezzi e imbarcazioni, chi semplicemente lo guarda con gli occhi del cuore lo ha dentro. E’ nei cristalli di salino di cui è incrostato il viso, è in fondo allo sguardo nel verde azzurro profondo che hanno anche gli occhi più scuri se hanno vissuto il mare, è nascosto nelle pieghe profonde dei volti scolpiti dall’arsura, nelle volute di una pipata dispersa al vento, nei gesti lenti ma forti che richiede la pratica del mare. E questo luogo della vita e dell’anima può essere posseduto e possedere anche la gente di pianura, quella che si affaccia dalle nebbie e dal gelo, purché abbia un sogno, una visione, un’onda che ritmi il battito del cuore. Questo è il mare a cui vorrei farvi pensare".

Seguici sui nostri canali