Il caso Coop potrebbe tornare presto in Consiglio, opposizioni sugli scudi
Dalle proteste dei commercianti al ritiro in Municipio, la vicenda del nuovo centro commerciale torna ad essere nodo squisitamente politico
Il caso Coop a Santa Margherita continua a tenere banco e potrebbe presto tornare in Consiglio Comunale dopo il rinvio del 5 settembre.
«Donadoni sposa la causa di un privato a danno del bene pubblico»
I gruppi di opposizione a Santa Margherita, Insieme Santa nel Cuore, La Voce della Città, Progetto per Santa, fanno proprie le preoccupazioni dei commercianti cittadini, che con la loro protesta hanno sicuramente contribuito a spingere l'Amministrazione a rinviare la pratica inerente l'apertura di un nuovo centro commerciale Coop in città. La pratica, rinviata nella seduta del 5 settembre, attraversa in questi giorni analisi in commissione, e potrebbe tornare presto in aula di consiglio: o sottoposta al voto da parte della maggioranza o proprio su richiesta delle opposizioni.
«In una città che muore tutti i giorni un poco - esordiscono in pesante critica le opposizioni in un comunicato - vittima dell'incuria e dell'inerzia di questa Giunta autoreferenziale ed incapace, in una città in cui, strade e marciapiedi cadono a pezzi nel totale silenzio dell'assessore competente, in una città che affonda, come il Titanic, accompagnata dalle tristi note di costose orchestrine jazz, risulta quantomeno stupefacente che il Sindaco, Paolo Donadoni, esca dal suo letargo amministrativo soltanto per accelerare una pratica - quella della Coop - che tanto toglie a Santa Margherita e poco, troppo poco, aggiunge in termini di interesse pubblico; un sindaco che sposa la causa di un privato, almeno così appare agli occhi dei cittadini, agendo ed esprimendosi pubblicamente, quasi fosse l'amministratore delegato di Talea».
Caso Coop, le opposizioni: «Operazione troppo complessa per essere gestita con questa fretta»
I gruppi di minoranza hanno accolto con favore il rinvio della pratica, ma, ora, temono che questa possa presto rientrare "dalla porta sul retro".
«Abbiamo ritirato la pratica perché ci siamo accorti che non c'erano elementi sufficienti per permettere ai Consiglieri comunali di decidere serenamente in merito», questa la dichiarazione del Sindaco quando, il 5 settembre scorso, la pratica veniva ritirata dal Consiglio. Su essa le opposizioni sono dubbiose alla luce della sensazione che questo rinvio possa essere di brevissimo termine: «Anche qualora fosse vero, e non abbiamo motivi di pensare diversamente, e la pratica non sia stata ritirata per evitare che fosse bocciata dagli stessi Consiglieri di maggioranza non convinti fino in fondo, non crediamo che riproporla dopo nemmeno un mese possa aver sciolto quei legittimi dubbi che tutti abbiamo. Facciamo presente che un'operazione così complessa, che vincolerà la città e il suo tessuto commerciale per il futuro, non può e non deve essere affrontata con quella fretta che, come si suol dire, è cattiva consigliera e fa partorire gattini ciechi».