Omicidio Olivieri, ammissibile ricorso di Ginocchio alla Corte dei diritti dell'uomo
L'uomo era stato condannato a 30 anni insieme alla compagna Gesonita Barbosa per il delitto dell'ex marito della donna
Gli avvocati di Paolo Ginocchio, condannato a 30 anni di carcere insieme a Gesonita Barbosa per il delitto a Sestri Levante di Antonio Olivieri, hanno presentato un ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo, che i giudici della stessa hanno dichiarato ammissibile. La ricostruzione dei legali afferma che sono state eseguite in maniera illegittima le perquisizioni della polizia in casa di Ginocchio. Ora lo Stato può presentare le proprie controdeduzioni ed entro 2 anni si dovrebbe stabilire se gli esiti delle perquisizioni possano essere o no elementi utilizzabili nel processo, come avvenuto sinora.
L'uomo era stato condannato a 30 anni insieme alla compagna Gesonita Barbosa per il delitto dell'ex marito della donna
Sono passati ormai 5 anni dal tragico omicidio che ha sconvolto la città dei due mari. Era il 23 novembre del 2017 quando Olivieri, artigiano di 50 anni, era stato violentemente ucciso nel suo appartamento di viale Roma. Subito le indagini per individuare l’autore dell’omicidio avevano portato all’ex moglie Barbosa che non perdonava al suo ex marito di aver ricevuto l'affido dei due figlioletti. Per questo motivo voleva punirlo ed era toccato poi a Ginocchio, nuovo compagno di Gesonita, ucciderlo. Dunque a togliere materialmente la vita al 50enne, stando all’esame autoptico tramortito con un colpo alla testa e poi strangolato con fascette da elettricista, era stato Ginocchio su istigazione di Barbosa. I due, la notte del 23 aprile 2017, avevano teso un agguato a Olivieri motivato da questioni economiche. Nel giugno 2017 la Corte d'Appello di Genova confermava per intero la sentenza di primo grado: 30 anni di carcere per Barbosa e Ginocchio.