A Chiavari si è giocato il primo Torneo dei popoli
Pace, rispetto reciproco e collaborazione le parole chiave dell’iniziativa
Venti squadre composte da bambine e bambini, ragazze e ragazzi fra gli 8 e i 18 anni, si sono sfidate nella mattina di sabato 21 gennaio a dodgeball sui campi da beach volley e beach soccer della Spiaggetta di Chiavari nell’ambito del primo “Torneo dei popoli”, promosso dagli Uffici di Pastorale dello sport e Pastorale sociale della Diocesi di Chiavari in occasione del mese della pace, tradizionalmente celebrato a gennaio.
Parrocchie e società sportive del Tigullio hanno aderito con entusiasmo
Parrocchie e società sportive del Tigullio hanno aderito con entusiasmo, portando sul mare in una freddissima mattinata invernale gli striscioni con i nomi loro abbinati: ciascun gruppo ha rappresentato un Paese del mondo, offrendo al pubblico di genitori, oltre ai colori, anche alcune delle caratteristiche che lo contraddistinguono in materia di diritti umani. Il dodgeball, disciplina oggi riconosciuta anche a livelli agonistici, corrisponde alla tradizionale “palla avvelenata” con una caratteristica che la rende straordinariamente inclusiva: la semplicità. Per questo è stata scelta dagli organizzatori, perché accessibile a tutti nella sua facilità di approccio.
Fra un sorriso e una risata, le gare sono proseguite a rotazione sui cinque campi messi a disposizione da Beach Sports Chiavari, che ha supportato l’evento, sotto la direzione degli arbitri del Centro Sportivo Italiano. Quindi una breve pausa per ascoltare la riflessione dell’Assistente diocesano dell’Azione Cattolica dei Ragazzi, don Maurizio Prandi, e i saluti del vescovo Giampio Devasini e del sindaco di Chiavari Federico Messuti. Alla preghiera del vescovo e all’invito a “farsi piccoli” di don Prandi si è accostato l’auspicio del sindaco alla responsabilità personale di ciascuno nella costruzione della pace.
Fabrizio Pagliettini, presidente del Panathlon Tigullio, ha portato le motivazioni del fair play e del gioco di squadra a corroborare il significato dell’intera mattinata. Un lancio festoso di palloncini colorati e il canto hanno preceduto le finali e la premiazione che non ha escluso nessuno, secondo lo stile dell’intero appuntamento. Con l’idea, concreta, di proporre al territorio un momento aggregativo che di per sé ha suggerito che la pace è possibile, giocando le proprie differenze in relazioni che educano al rispetto reciproco e alla collaborazione.