L'ira di Berrino: "Blanco, a tutto c'è un limite"
Il senatore critico verso il cantante che ieri sera sul palco del Festival ha preso a calci e distrutto i fiori per problemi di audio. Alle critiche per il gesto si aggiungono anche altre voci
"Non mi va di sfruttare in negativo l’enorme audience del Festival della mia città. Non mi stupisco per le sue stranezze, ne per la ricerca spasmodica di visibilità dei cantanti, più o meno famosi. Amo il rock e di chitarre e casse distrutte nei concerti, ne ho pieni gli occhi e le orecchie. Ma anche al Tutto quando si fa spettacolo, c’è un limite. A Sanremo i fiori sono sacri. Sanremo è la città dei fiori e delle canzoni". Inizia così lo sfogo del senatore ed ex assessore regionale al turismo Gianni Berrino, dopo che ieri sera, sul palco del Festival, Blanco ha danneggiato il palco per problemi di audio sul palco.
"Vedere i fiori presi a calci e distrutti sul palco da Blanco mi ha dato profondamente fastidio, mi ha fatto profondamente girare gli attributi - continua Berrino -. Per i sanremesi i fiori rappresentano il sudore di bisnonni, nonni e genitori, rappresentano l’orgoglio territoriale. Sono parte di noi. Vederli prendere a calci sul palcoscenico, proprio sul palco dell’Ariston dove una volta regnavano indisturbati, è’ uno sfregio alla città, alla sua storia, alla sua identità e operosità! Male male male. Ps. la prossima volta spero di essere io a non sentirlo e non lui".
“Non mi sentivo in cuffia”, si è giustificato Blanco alla fine dell'esibizione, mentre la sala ha iniziato a fischiarlo, “Ma mi sono divertito lo stesso”.
Alla fine, è stato il povero Gianni Morandi a prendere la scopa per togliere i fiori distrutti, mentre Amadeus si è limitato a invitare il cantante a ripetere la sua canzone, fatto che poi non è avvenuto. Benvenuti al Festival.
(tutte le news da Sanremo sono sul sito dei nostri colleghi de La Riviera)
Il video di cosa è successo ieri durante l'esibizione:
Condanna del gesto anche da Toti e Coldiretti
Ma nel corso della mattina altre critiche sono arrivate per il comportamento di Blanco. Questo il commento sui social del presidente Giovanni Toti:
"Nessuno tocchi i fiori di Sanremo!
Caro Blanco, dietro alla scenografia di fiori che ieri sera hai distrutto con leggerezza ci sono la storia di una città intera e l'intenso lavoro dei nostri floricoltori. Per questo ti voglio invitare personalmente a visitare le nostre serre per vedere con i tuoi occhi lo straordinario impegno e l’eccellenza dei professionisti che portano avanti una tradizione che è diventata patrimonio internazionale e fa parte del DNA della Liguria e di Sanremo, proprio come il Festival. È il migliore esempio che puoi dare a tutti i ragazzi che ti seguono e amano la tua musica. Alla tua età a volte si fanno degli sbagli ma si può sempre recuperare e anche dagli errori... può nascere un fiore!"“I fiori di Sanremo non solo il simbolo del Festival, ma dell’intera città, della provincia di Imperia e della Liguria, di cui sono negli anni diventati vessillo nel mondo. Vederli presi a calci, distrutti e calpestati senza alcun rispetto né per i fiori stessi né, tantomeno, per la filiera, gli operatori e il duro lavoro che c’è dietro quelle composizioni è inammissibile, inaccettabile. Ancora di più sul palco dell’Ariston, davanti a milioni di spettatori attoniti”, commentano invece Gianluca Boeri e Bruno Rivarossa, presidente di Coldiretti Liguria e delegato confederale, che trova concorde l’intera Federazione regionale.
Di chitarre e casse mandate in frantumi durante le esibizioni è piena la storia della musica, ma qui non si parla più di spettacolo: è questione di rispetto, che in questo caso è mancato totalmente.
“La settimana del Festival di Sanremo rappresenta da sempre un momento importantissimo per i liguri e per gli italiani tutti – continuano Boeri e Rivarossa – e renderla teatro di uno scempio simile non è ammissibile. Disapproviamo fortemente il gesto di Blanco, perché irrispettoso anche nei confronti del duro lavoro delle nostre imprese e della filiera. I fiori sono simboli di pace, amore e bellezza, non di distruzione. Sanremo è la città dei fiori per antonomasia, e proprio i fiori sono ambasciatori nel mondo di una Liguria che ieri sera, in quel particolare frangente, non ha ricevuto il rispetto che un settore come quello florovivaistico, comparto storico della nostra regione, e il territorio che rappresenta meritano”.
Filiera cardine dell’economia agricola regionale – concentrato per il 95% tra le province di Imperia e Savona – oltre che di quella nazionale, il settore florovivaistico da ormai più di un anno è purtroppo vittima dell’impatto della crisi, che continuano a mettere sotto pressione il settore con gli aumenti dei costi di produzione, arrivando a toccare anche un +95% dei costi per piante e sementi e un vero e proprio allarme rosso per i vivai travolti dai rincari dell’energia.
“Oggi più che mai, e soprattutto di fronte a gesti come questo – concludono – è essenziale sostenere il settore florovivaistico nostrano, da sempre fiore all’occhiello della nostra economia nonostante l’importante impatto dei rincari. Disapproviamo il gesto irrispettoso del cantante e, in questo frangente, rinnoviamo ancora una volta il nostro invito ai consumatori ad acquistare sempre prodotti locali, per avere un fiore fresco e di qualità, oltre che per sostenere il settore”.