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La lingua dei segni tra i banchi di scuola

Succede nella classe 2E dell’istituto Natta Deambrosis di Sestri Levante

La lingua dei segni tra i banchi di scuola
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La lingua dei segni come strumento di inclusione tra gli studenti: è l’esperienza vissuta dagli studenti della classe 2E dell’istituto “Natta Deambrosis” di Sestri Levante.

La lingua dei segni in classe

Nella classe, per favorire l’inclusione di uno studente sordo, da inizio anno sono stati insegnati a tutti gli alunni i fondamenti della lingua dei segni. L’educatrice e docente di LIS, Antonella Titta Arpe, in stretta collaborazione con la docente di fisica della classe Francesca Pellistri, ha coinvolto e traghettato gli studenti alla scoperta di una nuova realtà.

Gli studenti hanno risposto con curiosità ed entusiasmo al progetto. Il gruppo ha avuto un notevole beneficio dal poter affrontare insieme questo percorso.

Approfittando inoltre della presenza di Enrico Marchetti, frequentante il corso per docenti TFA per ottenere l’abilitazione su Sostegno, è stato progettato un video, ideato e realizzato dallo stesso tirocinante. Il video dà voce alle attese, alle preoccupazioni, ma anche alle speranze, di uno studente sordo che deve affrontato l’esperienza dell’aprirsi alle sfide della vita. Ogni studente della classe interpreta una parte del video con la lingua dei segni.

Il video:

Alla scoperta della lingua dei segni

La lingua dei segni ha meccanismi di dinamica evolutiva e di variazione nello spazio (i “dialetti”) e rappresenta un importante strumento di trasmissione culturale. È una lingua che viaggia sul canale visivo-gestuale, integro nelle persone sorde, e ciò consente loro pari opportunità di accesso alla comunicazione. I sordi non possono essere fluenti spontaneamente in lingua parlata quanto gli udenti, però possono essere fluenti in lingua dei segni in modo naturale e spontaneo; per molti sordi la lingua parlata rimane sempre una lingua straniera o seconda lingua.

Il 19 maggio 2021 l’Italia ha colmato il grave ritardo che l’aveva portata ad essere uno degli ultimi Paesi in Europa a non aver riconosciuto la propria lingua dei segni nazionale. Siamo arrivati a questo risultato importantissimo – un segno di civiltà e una conquista non solo per le persone sorde ma per tutta Italia – dopo una lotta pluridecennale portata avanti dalla comunità sorda.

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