Garibaldi: «Parco Nazionale di Portofino, basta aspettare»
Il capogruppo in consiglio regionale di Partito Democratico Articolo Uno: «Si parta con i 7 comuni che vogliono starci e quelli che vogliono entrare, come Leivi»
«Parco Nazionale di Portofino, basta aspettare»: l’affondo del consigliere regionale Luca Garibaldi.
Le dichiarazioni
«Dopo la notizia della proposta della Regione di attivare il nuovo Parco Nazionale con solo 3 Comuni, ho sollecitato un approfondimento: si è tenuta una lunga riunione in Commissione Ambiente sul percorso di costituzione del Parco Nazionale, in cui sono arrivate le conferme dei sindaci di Chiavari, Coreglia, Rapallo e Zoagli ad entrare sin da subito nei confini - afferma il capogruppo in consiglio regionale di Partito Democratico - Articolo Uno Luca Garibaldi -. La Regione insiste dal 2018 a sostenere che non ci debbano essere allargamenti e che il Parco Nazionale sia composto solo da tre Comuni, quelli che già aderiscono a quello regionale. Una posizione che ha congelato la discussione, portando a dover attivare il Parco Nazionale con una sentenza, senza condivisione e senza coinvolgimento dei cittadini».
«Ad ora abbiamo un Parco Provvisorio, di 11 Comuni e 5000 ettari - prosegue Garibaldi -. Da tempo propongo una cosa molto semplice: si parta con chi ci sta, o chi non si sfila. Ad oggi sono 7 i Comuni che sono favorevoli ad entrare ma la destra li tiene fuori per ragioni esclusivamente politiche. Ed è una notizia molto positiva che il sindaco di Leivi abbia chiesto al Ministero dell'Ambiente e alla Regione di entrare con una propria porzione di territorio nel nuovo parco: un fronte che si amplia e che dimostra come le aree protette possano migliorare la crescita sostenibile del territorio, non bloccarlo. Lo stallo decisionale sul nuovo parco, a causa dell'ottusità della Regione, rischia di far perdere ulteriormente tempo e risorse. Perché ad oggi il Parco Provvisorio ha regole molto più stringenti di quelle del futuro parco nazionale e perché i ritardi nella costituzione del Parco Nazionale hanno fatto perdere oltre 30 milioni di euro di mancati progetti comunitari per tutta l’area protetta: ambiente, clima, dissesto, turismo».
«Ho chiesto alla giunta - conclude Garibaldi - di riaprire la discussione con i Comuni, che nulla sapevano delle ultime mosse della Regione, per trovare una soluzione è rispettare fino in fondo la volontà dei territori. Sui giornali l'assessore Piana ha sostenuto che in una seconda fase non è contrario ad ulteriori ingressi nel nuovo Parco. Ma allora perché non subito?»