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Vini dal sapore di mare, produzione avviata presso i Bagni Segesta di Sestri Levante

Coltivare la vite al livello del mare, il progetto di Daniele Muzio

Vini dal sapore di mare, produzione avviata presso i Bagni Segesta di Sestri Levante
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Vini che hanno il sapore del mare. Poco ci manca ma è l’obiettivo che sta portando avanti Daniele Muzio del Bagni Segesta a Sestri Levante. Nello stabilimento balneare di viale Rimembranza si coltiva la vite a livello del mare. Lavagnese di nascita ma sestrino d’adozione, Muzio lavora in spiaggia tra ombrelloni e sdraio da 25 anni. Messa da parte la divisa da ufficiale della Marina militare, non ha dimenticato le sue radici.

Coltivare la vite al livello del mare, il progetto di Daniele Muzio

«La mia famiglia, originaria del nobile sestiere di Ripamare a Lavagna, era dedita all’agricoltura. Sono nato in mezzo agli orti, quindi questa passione mi è rimasta ancora oggi che ho 50 anni. Ecco perché ho deciso di provare a coltivare in spiaggia». Sicuramente tra i vigneti più bassi della Liguria. «In Italia esistono diversi esempi ma nella nostra regione sono davvero pochi», rimarca il gestore dello stabilimento balneare.

I vitigni in spiaggia sono ben visibili all’interno dei Bagni Segesta ma nelle intenzioni di Muzio, oltre a quello ornamentale, c’è quello di poter produrre del buon vino bianco. «Non utilizzo né sostanze chimiche né antiparassitari – dice orgoglioso Muzio – ma solo l’effetto che il mare può generare. A piccole dosi l’acqua del mare, oltre ad essere ricca di sali minerali, può essere usata sulle foglie come disinfettante».

Una lunga tradizione quella dei Bagni Segesta. «Primo stabilimento balneare privato a Sestri Levante nel 1917 grazie al prozio di mio padre, “Gigin” Raffo – racconta Muzio – poi è subentrato lo zio di mio padre, “Bertin” Raffo, anche lui aveva piacere di offrire qualcosa ai suoi clienti attraverso soluzioni di eucalipto, miele e acqua di mare per trattamenti curativi. Io rappresento la quarta generazione, mi piacerebbe che la tradizione familiare proseguisse con la quinta generazione ma il futuro è incerto per via della direttiva Bolkestein sulle concessioni demaniali marittime». Attualmente nel piccolo vigneto dei Bagni Segesta sono presenti 30 piantine. «A fine estate raccoglieremo le uve destinate alla vinificazione – conclude il gestore dello stabilimento balneare – tra due o tre anni omaggerò i miei clienti con del Vermentino».

 

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