Garibaldi (PD): «Il Governo taglia 82 milioni di euro sulla sanità ligure nel 2024»
L'allarme lanciato dal capogruppo in consiglio regionale di "Partito Democratico - Articolo Uno"
«Il Governo taglia 82 milioni di euro sulla sanità ligure nel 2024»: è l’allarme lanciato da Luca Garibaldi (nella foto), capogruppo in consiglio regionale di “Partito Democratico - Articolo Uno”.
Il commento
«Con gli ultimi tagli del Governo la sanità pubblica è ancora di più sull’orlo del baratro - esordisce il consigliere regionale Luca Garibaldi -. A sostenerlo i dati della Fondazione Gimbe che sottolineano gli impatti devastanti sui sistemi sanitari. Oltre 3 miliardi in meno rispetto all’ultimo Documento di Economia e Finanza. Il Governo conferma che saranno sempre meno le risorse per la sanità pubblica e che il rapporto Spesa sanitaria/Pil continuerà a scendere fino al 6,1 per cento nel 2026, contro una media europea del 7,1%. Questi tagli in Liguria vogliono dire circa 82 milioni di euro in meno rispetto a quanto previsto nel Documento di Economia e finanza e una prospettiva di calo ulteriore da qui al 2026, con risorse che non saranno neppure in grado di sterilizzare i maggiori costi dovuti all’inflazione. Un taglio che si tradurrà in meno prestazioni, meno assunzioni, meno sanità territoriale. È in atto uno smantellamento della sanità pubblica che invece deve essere una priorità e un patrimonio da tutelare, come ha sottolineato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Festival delle Regioni. Un appello che il Governo sembra non volere ascoltare, come neppure Giovanni Toti, che continua ad essere silente rispetto alle scelte del Governo, anche quando calano i tagli sulla già disastrata sanità ligure».
«Di fronte a questo quadro drammatico - prosegue Garibaldi -, con il rischio del collasso del sistema sanitario ligure, Toti continuerà a tacere, subendo le scelte di un Governo che non vuole irritare (magari per ottenere in cambio un terzo mandato) o chiederà, come stanno facendo gli altri presidenti di Regioni, più investimenti per la sanità pubblica, per difenderla e rilanciarla e riportarla al livello degli altri Paesi europei? Una prima risposta l'ho avuta dall'assessore regionale alla sanità Angelo Gratarola che ha definito “un po' così” i numeri dei tagli che abbiamo denunciato. Non erano calcoli così complessi: è una proiezione piuttosto semplice, e pure prudenziale, nel riparto delle Regioni, che avrebbe dovuto fare lui per primo, visto che sono risorse in meno che arrivano. Il sistema sanitario nazionale ha bisogno di 4 miliardi in più. Ce ne saranno tre in meno: invece di minimizzare l’assessore dovrebbe chiedere garanzie e risorse in più, proprio come stanno facendo gli assessori alla sanità delle altre Regioni. Ma qui abbiamo una giunta più realista del re, che quando arrivano i tagli, non solo non si lamenta, ma ringrazia pure. E, non so se per compiacere il Governo o per altre ragioni, riesce anche ad aggiungere che lo scorso anno sono arrivati 70 milioni, come se fossero un regalo, dimenticandosi di dire che erano fondi straordinari per coprire gli aumenti del caro energia, un conto per altro ancora aperto. Dimenticandosi di dire che nonostante questo, la sanità ligure ha chiuso con un disavanzo di 30 milioni e con 50 milioni di fughe. Uno strano modo di difendere la sanità ligure e la salute dei cittadini».
«Per rimanere in tema sanitario - aggiunge il capogruppo in consiglio regionale di “Partito Democratico - Articolo Uno”, pochi giorni fa è riemerso il tema dei trasporti sanitari: nell’ultimo periodo la ASL 4, e penso anche le altre ASL, ha chiesto ai medici maggiore attenzione nella valutazione delle richieste dei trasporti sanitari, perché “deve far quadrare i conti”. Si tratta anche in questo caso di un diritto, su cui è inaccettabile fare cassa, e deve essere garantito sempre, senza distinzione a seconda del periodo e senza distinzione sulla “gravità” della situazione del paziente. Ma che significa? Che il diritto al trasporto vale a seconda del mese? A marzo sì, ad agosto forse, a novembre no, perché sono finiti i soldi? È una prospettiva inaccettabile. Invece di tagliare sui trasporti, la Regione istituisca un fondo straordinario per compensare l'aumento del carburante e dei costi dei trasporti sanitari. Negli scorsi giorni l'assessore Gratarola si è detto “non preoccupato” dei tagli alla sanità perché quest'anno il Governo ha dato alla Liguria 70 milioni di euro in più (per far carico del caro prezzi e del caro energia). Per cui immagino possa essere coerente per la Regione stanziare risorse anche sul trasporto sanitario, ed evitare così aumenti e tagli che ricadono sui pazienti, che non possono venire penalizzati da scelte contabili. E spero che le ASL, a partire dalla ASL 4, rivendichino fondi in più invece che tagliare sui servizi».