Cava Acquafredda, il Comune di Castiglione chiederà una verifica all'Università
Il comitato di residenti contro l'ampliamento
Nell'ultimo consiglio regionale si è parlato anche della Cava Acquafredda di Masso, frazione di Castiglione Chiavarese. Sul tema ha infatti illustrato un’interrogazione del capogruppo del Partito Democratico, Luca Garibaldi, che ha chiesto alla giunta regionale di attivare un tavolo di confronto tra il Comune, l’azienda che gestisce la cava e i comitati cittadini per verificare la possibilità di controlli sull’attività della cava, anche attraverso apposite convenzioni. Garibaldi ha evidenziato che alcuni cittadini hanno lamentato interferenze dell’attività di cava e potenziali danni alle abitazioni.
Il comitato di residenti contro l'ampliamento
L’assessore regionale alle cave Marco Scajola ha risposto che la cava è oggetto di controlli di polizia mineraria e che non risultano segnalazioni di potenziali danni alle abitazioni o di inquinamento acustico e ambientale, né di pericolosità geomorfologica. Regione Liguria, in ogni caso, chiederà ad Arpal ed Asl di svolgere le verifiche, mentre dal canto suo il Comune, che conferma il parere favorevole sulla variante alle attività di cava, intende affidare una verifica ad un soggetto terzo, che potrebbe essere l’Università, sulla sicurezza degli abitanti e sui rischi di frane.
Il comitato di residenti replica ricordando di avere inviato almeno quattro petizioni contro l’ampliamento e che in consiglio comunale il sindaco, Giovanni Collorado, ha attribuito la scelta a Regione Liguria, ente competente in materia di cave. Al comitato che prende il nome di Trasparenza e Tutela del Territorio hanno aderito, dicono i promotori, più di 120 residenti della frazione e al tema si stanno interessando adesso anche gli abitanti di Casarza Ligure e di tutto il territorio di Castiglione. Si lamentano, infatti “un enorme problema legato ad una frana” e che “la Cava Acquafredda non produce solo rumore ma anche polveri e, tra queste, quelle sollevate da milioni di metri cubi di sottoprodotto derivanti dal Terzo Valico da noi dislocati”. Da ultimo, “l’esercente ha chiesto di ampliare la propria licenza di discarica ad altri rifiuti”. Domani, venerdì 13 ottobre, si svolgerà, proprio a Masso, un consiglio comunale straordinario.