Il consiglio comunale di Sestri Levante condanna l'attentato terroristico di Hamas del 7 ottobre
Il sindaco Solinas: «La nostra amministrazione cercherà di dare il proprio contributo alle iniziative di sostegno nei confronti delle popolazioni colpite»
A Sestri Levante durante la seduta di consiglio comunale di ieri sera, martedì 17 ottobre, è stato approvato un ordine del giorno, elaborato dai due gruppi di maggioranza “Solinas sindaco” e “Sestri per tutti” e dal gruppo di minoranza “Progresso per Sestri - Sestri un passo avanti”, che condanna le azioni terroristiche di Hamas contro Israele del 7 ottobre scorso.
Il documento
Il documento esprime «una ferma e sicura condanna degli attacchi terroristici di Hamas unitamente alla solidarietà della città di Sestri Levante nei confronti del popolo d’Israele, oltre al cordoglio per tutte le vittime innocenti, indipendentemente dalla loro nazionalità o religione». L’ordine del giorno impegna altresì il sindaco e la giunta a porre in essere «le azioni ritenute migliori al fine di assicurare il contributo della città di Sestri Levante alle iniziative locali, nazionali ed internazionali di concreto supporto alle popolazioni civili nei territori maggiormente colpiti e per la cessazione del conflitto». Infine, il dispositivo approvato impegna l’amministrazione a pubblicare sulla homepage del sito web istituzionale del Comune un banner con l’indicazione “Sestri Levante città per la Pace”.
Il commento del sindaco Francesco Solinas
«Dalla discussione in aula è emersa l’unanime condanna del consiglio comunale nei confronti degli attacchi terroristici che hanno determinato moltissime vittime civili ed innocenti - ha sottolineato il sindaco Francesco Solinas - Il popolo di Israele ha una storia millenaria ed è uno dei perni della nostra civiltà occidentale: è perciò doverosa la presa di posizone del consiglio, che oltre ad esprimere solidarietà e cordoglio per le vittime impegna la giunta a fare tutto ciò che è opportuno e possibile per concretizzare il supporto alle popolazioni civili che subiscono queste violenze e le loro conseguenze».