Erasmus+, una delegazione del Natta Deambrosis a Lubiana
Inclusione, cooperazione e accessibilità al centro della tappa del progetto ‘How special are your needs? Can we help?' in Slovenia
Inclusione, cooperazione e accessibilità al centro della tappa del progetto ‘How special are your needs? Can we help?' a Lubiana in Slovenia per una delegazione dell'istituto Natta Deambrosis di Sestri Levante. Partire dall'inclusione per costruire tra i giovani un'Europa più solidale.
La tappa in Slovenia
Protagonisti: 6 nazioni europee, 8 istituti scolastici, 40 studenti, 16 docenti, 3 Dirigenti Scolastici, un solo obiettivo: lavorare insieme senza differenze o barriere. La diversità un punto di forza.
La delegazione dell'istituto Natta Deambrosis di Sestri Levante per l'Italia era composta da
Docenti: Gloria Drei, Anna Maria Milanta (referente Erasmus)
Studenti: Francesco Gravina 4^D ELA, Lorenzo Faraci 5^A LS, Piet Sanchez 5^A LS, Samuele Biasotti 5^D ELA, Giacomo Fontana 5^D ELA.
Oltre alla scuola ospitante SGGOS di Lubiana, Slovenia (istituto tecnico-professionale) e all’Italia con il Natta Deambrosis erano presenti i seguenti istituti che collaborano dal 1º novembre 2021: 1st Highschool di Alexandroupoli, Grecia (liceo umanistico e scientifico), Jämtlands Gymnasium Wargentin, Östersund, Svezia (istituto socio-pedagogico), Conservatório de Música do Porto, Oporto, Portogallo, Escola EB Eugénio de Andrade, Oporto, Portogallo, (istituto per l'istruzione bilingue degli studenti sordi), Agrupamento de Escolas Rodrigues de Freitas Oporto, Portogallo (Scuola Secondaria di Base e Secondaria) e “VTI Talentes Engineering Campus” di Veurne).
Le scuole utilizzano competenze tecniche per cercare attivamente soluzioni tecnologiche che possano rendere la vita quotidiana più facile per chi ha problemi e deficit motori e sensoriali.
Il progetto
Obiettivo del progetto, che è ormai all’ultimo anno, è quello di creare un percorso inclusivo di alcuni punti di interesse storico, culturale e paesaggistico delle città coinvolte. E non solo.
Il lavoro e le attività previste hanno permesso l’acquisizione di una nuova e più ampia sensibilità da parte di studenti e insegnanti coinvolti ma anche della cittadinanza ai problemi che le persone con disabilità devono affrontare nella vita quotidiana.
La città slovena di Lubiana, ha rappresentato una tappa importante per ulteriori progressi.
I ragazzi partecipanti, grazie anche all’apporto dei loro coetanei ciechi e sordi degli istituti portoghesi, hanno verificato come Lubiana sia una città accessibile: si sono cimentati in vari sport paralimpici tra cui corsa, pallacanestro, sitting volley, pallamano e altro ancora.
Il primo giorno si è svolto un workshop sulle normative per l'edilizia inclusiva.
Successivamente lo studente cieco Tadei Grum e Lana Kotar, pedagogista presso l'Istituto sloveno IRIS per ciechi e ipovedenti, hanno presentato le loro attività.
Nei giorni successivi, oltre all’impegno in laboratori finalizzati a trovare soluzioni innovative per l’accessibilità, le delegazioni hanno testato l’inclusione per disabili motori e sensoriali in attività ricreative quali la visita al museo Nazionale della Slovenia fruibile anche da ipovedenti e ciechi.
Tutti sono stati infine accolti dal sindaco che ha introdotto le attività di Lubiana come città appartenente alla rete OMS di città accessibili ad anziani (WHO Age-friendly cities framework).
Commenta la prof.ssa Milanta:
"L’esperienza, oltre ad aver apportato un importante contributo ha fornito anche ai partecipanti l’opportunità di fare nuovi amici internazionali e godere della cultura e delle tradizioni locali.
L’esperienza di Lubiana ha avuto tutto: lavoro, conoscenza, scambio di opinioni, amicizie, spirito di squadra e …addii difficili. E ha lasciato molto: nuovi legami di amicizia con studenti di altri paesi e desiderio di approfondire la conoscenza dei nuovi paesi, culture e tradizioni. E un grande messaggio: abbiamo visto ragazzi di tanti paesi diversi ma indistinguibili nelle risate, nel lavoro in gruppo, nelle pause pranzo e nello sport".