"Giustizia per Roberta", un video con oltre 600 persone
Gli scatti di chi ci ha messo la faccia raccolti in un filmato
Sono più di 600 le persone che ci hanno messo la faccia nella campagna social "Giustizia per Roberta" dedicata a Roberta Repetto. Ora gli scatti sono stati raccolti in un video, anche se l'invito a mandare scatti non si ferma: saranno pubblicati nei prossimi giorni.
"Non solo la famiglia Repetto ma tutta la cittadinanza chiede giustizia" ,
queste le parole di Rita Repetto che a tre anni dalla scomparsa della sorella Roberta sta lottando con tutte le sue forze per informare e sensibilizzare riguardo non solo la morte di "Bobby", ma soprattutto sulle condizioni che hanno portato al suo tragico epilogo.
Il prossimo 21 novembre inizia il processo in Corte d'Assise d'Appello che vede imputati per omicidio volontario Paolo Bendinelli, Paolo Oneda e Paola Dora.
"Quello che è accaduto a mia sorella poteva succedere a tutti - ha commentato Rita- E io ringrazio chi da oggi al 21 novembre ci mette la faccia e cerca giustizia con me" .
E le persone che in queste settimane hanno voluto far sentire a Rita, alla sua famiglia e alla sua associazione La pulce nell'orecchio la loro vicinanza, sono veramente tante.
Il video:
La vicenda
Roberta Repetto, chiavarese, agente immobiliare e insegnante di yoga, una persona ricca di interessi e vitalità, per tutti semplicemente "Bobby", è morta 40 anni, il 9 ottobre 2020, stroncata dalle metastasi di un melanoma, dopo un'agonia durata due anni.
Nel 2018 la chiavarese era stata operata per togliere un neo su un tavolo da cucina del Centro Anidra di Borzonasca, senza anestesia né esami né terapia post operatoria. Nei mesi successivi erano comparsi i primi malesseri, sempre più forti: erano le prime metastasi, ma erano state sempre sottovalutate. «Tisane, bevande zuccherate e lampade di sale», queste le venivano suggerite dal medico che l'aveva operata, il dirigente di Manerbio Paolo Oneda, dalla psicologa che la seguiva, Paola Dora e dal guru del Centro Anidra.
Dopo un anno e mezzo di agonia a dolori atroci Roberta era stata ricoverata, in condizioni disperate, prima a Lavagna e poi a Genova, all'ospedale San Martino. La diagnosi? Una gravissima forma di melanoma (tumore della pelle) ormai in metastasi in tutto il corpo. Per lei non c'è stato più nulla da fare. E' morta sotto gli occhi dei suoi cari il 9 ottobre 2020.
Ma ecco cosa era successo durante il processo. In primo grado il guru Paolo Bendinelli e il medico manerbiese Paolo Oneda sono stati condannati per omicidio colposo a tre anni e quattro mesi. Pene molto più leggere rispetto alle richieste del pm (16 e 14 anni), che ha riproposto l'omicidio volontario in concorso e, per Bendinelli, anche le accuse di maltrattamenti, violenza sessuale e circonvenzione di incapace.
In primo grado è stata invece assolta Paola Dora, accusata di omicidio volontario, per la quale erano stati invece chiesti 10 anni.
L'11 luglio 2023 si è tenuta la prima udienza del processo in Corte d'Assise d'Appello, dopo il ricorso presentato dal sostituto procuratore Gabriella Dotto.
La prossima udienza in programma, che garantirà altri passi avanti, si terrà nella mattinata del 21 novembre.