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Nada Cella, la verità nei diari di Annalucia Cecere?

Spuntano nell'inchiesta un avvocato e un commercialista chiavaresi, sentiti dagli investigatori

Nada Cella, la verità nei diari di Annalucia Cecere?
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Si continua a indagare sulla morte della segretaria chiavarese Nada Cella: le indagini si stanno concentrando nelle ultime ore su un presunto diario di Annalucia Cecere, ex insegnante oggi cinquantottenne e residente a Cuneo accusata dai Pm dell'omicidio, un quaderno su cui la donna annotava ricordi, fatti, pensieri all'epoca in cui avvenne il delitto. La speranza degli inquirenti è che da queste pagine possono emergere dettagli utili alla riapertura del processo. A riferirlo alla dizione odierna del Secolo XIX.

Pagine scritte a mano dalla ex insegnante

Le pagine del diario sarebbero puntualmente datate: sotto la lente la veridicità degli scritti, che vengono sottoposti ad analisi anche di tecnici grafologi. Difficile pensare che se tale documento avesse avuto interesse indiziale, non abbia costituito in tutti questi anni motivo di prova contro Cecere: si indaga in particolare sull'alibi della donna, che all'epoca dei fatti aveva un contratto di lavoro presso un dentista di Sestri Levante. Alibi che non ho trovato altra conferma ad oggi se non quella verbale dell'allora titolare dello studio.

Nel filone della nuova inchiesta sono stati interrogati anche due persone, finora rimasta nell'ombra: si tratta di un avvocato, con cui Nada avrebbe avuto un alterco pubblico nel periodo precedente l'omicidio, e un noto commercialista di Chiavari, oggi anziano, interrogato nel dicembre 2021, già consulente degli investigatori, con cui Soracco aveva un rapporto confidenziale.

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