25 novembre, la mostra "Com'eri vestita?" arriva a Chiavari
Il progetto dell’associazione “Verità e giustizia: il Tigullio per i diritti”, in collaborazione con Amnesty International e con il Liceo Marconi Delpino
In occasione del 25 novembre 2023, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, l’associazione “Verità e giustizia: il Tigullio per i diritti”, in collaborazione con Amnesty International e con il Liceo Marconi Delpino di Chiavari, ha deciso di proporre al pubblico la mostra "Com'eri vestita?"come strumento di riflessione e di aiuto alla consapevolezza. La mostra si terrà dal 22 al 29 novembre nei locali della Torre Civica (orario di apertura: 10-13 e 14.30-18), in via della Cittadella, a Chiavari. A ispirarla è il poema “What i wash wearing” di Mary Simmerling, in cui si narrano storie di violenza sessuale attraverso i vestiti che le donne indossavano quando hanno subito l’aggressione.
La mostra
“Com’eri vestita?”. E’ la domanda che spesso si sentono rivolgere – anche dagli inquirenti – le donne che hanno subito violenza. Come se il crimine di cui sono state vittime fosse in qualche misura legato – tramite un nesso di causa ed effetto – all’outfit scelto per uscire. Come se una gonna portata un po’ più corta o una scollatura generosa potessero in qualche modo “giustificare” o anche semplicemente “spiegare” un’aggressione. Come se la cancellazione della libertà dell’altro dipendesse da un capo d’abbigliamento, e non dalla distorsione mentale – figlia di una cultura patriarcale ancora fortemente radicata – che identifica la donna come oggetto di possesso, di cui si può disporre a piacimento.
Per accrescere la consapevolezza di quanto, contro la violenza di genere, sia importante non solo una corretta educazione all’affettività e al rispetto dell’altro sin dai primi anni dell’infanzia, ma anche un’adeguata formazione del personale (sanitario, giudiziario e delle forze di polizia) che entra in contatto con le vittime di violenza, è stata ideata la mostra “Com’eri vestita?”, nata nel 2013 negli Usa in collaborazione con il Centro di educazione contro gli stupri dell’Università dell’Arkansas e che da anni gira l’Italia grazie all’impegno dei gruppi locali di Amnesty International, nell’ambito della campagna #iolochiedo.
La rassegna propone una carrellata di pigiami, completi sportivi, tailleur da ufficio, vestitini estivi, maglioni realmente indossati da vittime di violenza sessuale, e permette alle visitatrici di “identificarsi” con esse e con le storie narrate. L’obiettivo è indurre a riflettere sulla banalità del male e, appunto, indurre a identificarsi con le vittime: anch’io nel mio guardaroba ho gli stessi capi d’abbigliamento, anch’io l’altro giorno ne ho indossato uno del tutto simile.
Il progetto
L’esposizione rientra in un progetto più ampio, “Pensare in modo sostenibile”, attività che la nostra associazione rivolge agli studenti del Liceo statale Marconi Delpino, in collaborazione con Amnesty International, per il corrente anno scolastico. Il progetto è finalizzato alla progettazione e realizzazione di una iniziativa sostenibile nel nostro territorio, in collaborazione con enti e associazioni locali. Prevede incontri frontali in orario curricolare con rappresentanti della nostra associazione, durante i quali gli studenti avranno la possibilità di conoscere Amnesty International, le attività che porta avanti, in che cosa consiste il ruolo dell’attivista, e apprenderanno in che modo è possibile realizzare una campagna in difesa dei diritti umani. Gli studenti provvederanno inoltre all’allestimento della mostra “Com’eri vestita?”, che presiederanno a turno in orario extrascolastico.
“Com’eri vestita” non è una mostra riservata alle donne, tutt’altro. E’ anzi auspicabile che a visitarla siano soprattutto gli uomini e – in particolare – i giovani maschi. Perché la lotta contro la violenza di genere è una battaglia culturale e antropologica che può essere vinta solo se da parte degli uomini ci sarà un’autentica presa di coscienza dei danni causati da una secolare cultura patriarcale, che va superata. Partendo dal riconoscimento dell’uguaglianza tra i generi e dal rispetto della libertà dell’altro. Per la valenza intrinseca del messaggio veicolato dalla mostra e per gli elementi formativi che ne caratterizzano l’interazione con gli studenti, il Comune di Chiavari ha concesso il patrocinio all’iniziativa.
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“Com’eri vestita?” è la prima iniziativa alla cui organizzazione ha collaborato la nuova Antenna Tigullio di Amnesty International, costituita pochi giorni fa. Si tratta di una realtà che va ad arricchire, in Liguria, la presenza delle associazioni in prima linea nella difesa dei diritti e che declina, a livello territoriale, l’impegno di Amnesty International Liguria con una nuova “cellula” – appunto, l’Antenna Tigullio, la cui sigla all’interno dell’organizzazione è “Lig05-Tigullio (Ge)” – che è parte integrante dell’associazione. La responsabile della neonata Antenna Tigullio di Amnesty International è la chiavarese Donatella Nicolini.