"Basta confondere l’identità sessuale dei bambini nelle scuole"
A parlare è Provita&Famiglia che da oggi ha affisso a Rapallo, Santa Margherita e Zoagli manifesti "che invitano a rispettare i bambini e la loro naturalità"
"Basta confondere l’identità sessuale dei bambini nelle scuole": a parlare è Provita&Famiglia che da oggi ha affisso a Rapallo, Santa Margherita e Zoagli manifesti "che invitano a rispettare i bambini e la loro naturalità". Seguiranno nei giorni successivi, affissioni, a Carasco, Chiavari, Lavagna, Ne, Moconesi.
La lettera di Pro Vita & Famiglia
Così scrivono Gianrenato De Gaetani, referente del Circolo Territoriale del Tigullio di Pro Vita & Famiglia e Stefano Chiesa, dirigente di associazioni pro Life del territorio Pro Vita & Famiglia - Circolo del Tigullio
"È vergognoso che politici come Zan, Cirinnà e Schlein cerchino di strumentalizzare i recenti fatti di cronaca per sponsorizzare l’educazione 'affettiva' nelle scuole. Pensano di prevenire la violenza di genere confondendo ancor di più bambine e bambini, ragazze e ragazzi sulla loro identità sessuale e sulla sana relazione tra uomini e donne, andando così ad aumentare proprio i problemi alla base di questi raccapriccianti fatti.
Non solo non esiste alcun nesso tra la cosiddetta fantomatica 'educazione affettiva' nelle scuole e la diminuzione delle violenze contro le donne, ma nei Paesi in cui la si impartisce da decenni tali violenze sono addirittura aumentate. L'educazione affettiva in salsa relativista e arcobaleno non solo non è la soluzione del drammatico problema, ma è parte del problema stesso.
Un indottrinamento martellante che purtroppo trova conferme e terreno fertile in alcune amministrazioni locali, che spingono per introdurre la Carriera Alias e il gender nelle scuole. Tutto questo è pericoloso per bambini e adolescenti, perché fa loro credere che si possa davvero 'nascere nel corpo sbagliato' con il rischio di intraprendere percorsi di cambio di sesso sia sociale che chirurgico, spesso irreversibili. Le famiglie non sono disposte ad appaltare l’educazione dei loro figli a chi vorrebbe utilizzare le scuole per promuovere le proprie idee politiche e ideologiche. Lasciate stare i Bambini!”