Omicidio Nada Cella, il 15 febbraio l'udienza preliminare

È stata fissata per domani, giovedì 15 febbraio, l'udienza preliminare nei confronti di Annalucia Cecere, l’ex insegnante accusata di omicidio aggravato dalla crudeltà e dai futili motivi nei confronti di Nada Cella, uccisa a Chiavari, nello studio dove lavorava, il 6 maggio 1996. Dopo l'udienza, che si terrà a porte chiuse, il giudice dovrà decidere se far processare i tre imputati: la Cecere per omicidio, mentre il datore di lavoro di Nada, il commercialista Marco Soracco e la mamma Marisa Bacchioni, per favoreggiamento.

La riapertura del caso dopo 25 anni

La riapertura del caso dopo 25 anni è nata su spinta della criminologa Antonella Pesce Delfino, che ha scoperto elementi rimasti trascurati per anni.
Per la Procura (è stato il pm Gabriella Dotto a chiedere il processo al termine delle indagini) la giovane segretaria chiavarese venne uccisa dalla Cecere «per motivi di rancore e di gelosia verso la vittima». Sentimenti provati per via della posizione da lei occupata all’interno dello studio del commercialista Marco Soracco in via Marsala a Chiavari, dove Nada lavorava. Lo stesso commercialista e la madre, Marisa Bacchioni, sono accusati oggi di false informazioni al pubblico ministero e di favoreggiamento.

La Cecere già nel 1996 era finita nel mirino degli inquirenti per 5 bottoni rinvenuti dai carabinieri nella sua casa, uguali a quello sporco di sangue rinvenuto nella scena del delitto (lo studio del commercialista), ma la sua posizione stata subito archiviata perché il magistrato di allora, Filippo Gebbia, non lo aveva comunicato alla polizia titolare della indagini. Inoltre sarebbe stata vista da più testimoni proprio la mattina dell’omicidio davanti al palazzo di via Marsala. A queste si aggiungono alcune telefonate anonime dove la indicano colpevole.