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"Io sono un operaio", folla alla presentazione del libro di Dino Grassi

Hanno partecipato Giorgio Pagano, curatore dell’opera, i sindacalisti della CGIL Dantino Stagnaro e Armando Firpo e la deputata Valentina Ghio

"Io sono un operaio", folla alla presentazione del libro di Dino Grassi
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Molte persone, soprattutto lavoratori ed ex lavoratori del Cantiere di Riva Trigoso, hanno partecipato alla presentazione, alla Biblioteca del Mare, del libro di Dino Grassi “Io sono un operaio. Memoria di un maestro d’ascia diventato sindacalista”. All’iniziativa, organizzata dall’Associazione Tigullio Democratico e Progressista, hanno partecipato Giorgio Pagano, curatore dell’opera, i sindacalisti della CGIL Dantino Stagnaro e Armando Firpo e Valentina Ghio, vicepresidente del Gruppo Pd alla Camera dei deputati.

Stagnaro ha ripercorso la vita lavorativa di Grassi al Cantiere del Muggiano della Spezia tra il 1940 e il 1980, intrecciandola con il ricordo dell’esperienza personale e di quella del padre: il fascismo, gli scioperi del 1944 e la Resistenza, la ricostruzione del paese e la rottura dell’unità sindacale, la restaurazione degli anni Cinquanta e la progressiva riscossa operaia dai primi anni Sessanta, l’Autunno caldo e la successiva sconfitta. “E’ un libro che porta un po’ di aria fresca, che ci parla di moralità, idealità, lotte per la libertà. Viviamo in un tempo senza storia, ma senza memoria tutto può tornare”.

Valentina Ghio si è soffermata sui tratti essenziali della concezione della vita di Grassi e degli operai di allora – etica del lavoro e impegno politico per trasformare la fabbrica e la società – per poi sostenere: “Ha vinto per ora una concezione economica del mondo che non è quella di Dino, ed è entrata in crisi la stessa democrazia. Una crisi che può essere superata solo ridando qualità e dignità al lavoro. Il libro è molto utile perché ci parla non solo del passato ma anche del futuro, del lavoro che deve tornare ad essere centrale”.

Armando Firpo ha affermato che “il libro di Grassi può essere utilizzato per la formazione sindacale perché trasmette sentimenti e valori alle nuove classi dirigenti” e ha ricordato l’imminente avvio della campagna referendaria della CGIL con l’obiettivo di riconquistare diritti, dignità e libertà al mondo del lavoro.

Giorgio Pagano ha citato una frase di Grassi: “gli operai e i lavoratori esistono sempre e soffrono ancora, anche se le loro coscienze sono cambiate, così come la fabbrica”. E ha ricordato che oggi in Fincantieri “i dipendenti diretti sono una minoranza, gran parte della nave è realizzata da ditte di appalto esterne, che sfruttano i lavoratori stranieri.” “Dino Grassi – ha affermato – farebbe oggi quello che ha fatto per tutta la vita: partire dai bisogni dei lavoratori, istruirli, organizzarli, creare le RSU nelle ditte di appalto, occuparsi della casa e della sanità, oltre le mura della fabbrica”. E ha così concluso: “Possiamo dire che rimane, di questa bellissima storia, innanzitutto un modo di vivere: modesto e probo. Un modo di concepire la vita: come cammino non solo individuale ma collettivo, con gli altri e per gli altri. Un’idea compiuta di moralità. E’ partendo da qui che si possono creare nuove comunità di lotta e si può unire un mondo del lavoro frammentato e diviso: l’ordine delle cose si può sfidare, la storia non è finita”.

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