Aironi uccisi a Rapallo, l'esposto dell'associazione GAIA
“Vogliamo piena luce sulle responsabilità”,
A seguito del grave episodio della morte di due esemplari di airone cenerino e del ferimento di un terzo, causato dal taglio di un grande albero nel Comune di Rapallo, l'associazione GAIA Animali e Ambiente sta presentando un esposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Genova perché si risalga ai responsabili di questo atto di sfregio verso esemplari di avifauna che sono una specie protetta dalla Convenzione di Berna, dalla Legge 157/92, che vieta anche la distruzione e danneggiamento dei nidi in particolare nel periodo di riproduzione, e sono presenti nella lista rossa IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura) in quanto specie minacciata dalla crescente sparizione degli ambienti acquatici e dall’inquinamento delle acque. L’avvocato Patrizia D’Elia Palmieri di Gaia Lex, il centro di azione giuridica di Gaia Animali e Ambiente, depositerà l’esposto lunedì.
“Vogliamo piena luce sulle responsabilità”, dichiara il presidente nazionale di Gaia Edgar Meyer. “Dalle notizie che trapelano il pino era su un terreno comunale e la richiesta del taglio era arrivata da RFI con successiva Ordinanza del Comune di Rapallo del 16 maggio.
Questo episodio, purtroppo non unico nel nostro Paese, denota una mancanza di cultura e di rispetto verso le altre forme viventi presenti in natura oltre che di ignoranza verso le Leggi a loro tutela da parte di alcuni enti pubblici e di alcuni operatori. Ad aggravare l'episodio il fatto che alcuni cittadini avessero segnalato la presenza del nido, e nonostante ciò non si è proceduto ad un accurato controllo preventivo”.
L'associazione Gaia ricorda ad amministratori pubblici e cittadini che sono vietati tutti gli interventi che possano disturbare la riproduzione dell’avifauna selvatica, secondo la Direttiva Uccelli n. 2009/147/CE , esecutiva in Italia con la legge n. 157/1992 e ripresa anche dalla Regione Liguria.
Inoltre il danneggiamento o uccisione delle specie avifaunistiche in periodo della nidificazione può integrare eventuali estremi di reato, in particolare ai sensi dell’art. 544 ter cod. penale.