Teatro Cantero, la minoranza: "Non ci sono i soldi per comprarlo"
La maggioranza ha approvato mercoledì 19 giugno un atto di indirizzo per la stipula di un contratto preliminare di vendita
"L’ultima trovata dell’Amministrazione Messuti-Segalerba per coprire il nulla dietro alla pratica “Teatro Cantero” è la firma di un contratto preliminare, senza avere ancora i soldi per comprarlo": inizia così il comunicato della minoranza in consiglio comunale a Chiavari dopo la seduta di mercoledì 19 giugno, con l'approvazione da parte della maggioranza dell'atto di indirizzo per la stipula di un contratto preliminare di vendita.
La polemica
"Questa Maggioranza, infatti, ha deciso di impegnare il Comune all’acquisto del teatro e obbligare la proprietà a venderlo al Comune, senza avere ancora alcuna certezza, né alcuna garanzia del finanziamento regionale, se non l’informale impegno espresso dall’Ufficio di Presidenza della Regione Liguria, per ora soltanto a parole - proseguono i consiglieri Nicola Orecchia, Antonio Bertani, Mirko Bettoli, Silvia Garibaldi, Giovanni Giardini e Alessandro Calcagno - Tuttavia, diversamente da quanto promesso dal Presidente Giovanni Toti a Chiavari il 15 marzo, non è stata ancora assunta alcuna delibera di Giunta Regionale, né di Consiglio per l’approvazione del Piano Triennale degli Interventi del Fondo Strategico Regionale 2024- 2026, contenente l’acquisto del Cantero, né tantomeno è stata approvata ancora la legge di assestamento di bilancio per rendere disponibili i 2 milioni necessari per l’acquisto, prevista nel mese di luglio.
Peraltro, l’inutilità del contratto preliminare che, fino ad ora, la proprietà non avrebbe voluto neppure firmare, è evidente dal fatto che, da una parte, la sua efficacia è condizionata al reperimento dei fondi e, dall’altra parte, lascerebbe, comunque, sempre libera la proprietà di vendere a privati interessati all’acquisto.
Quindi, finché non arrivano i soldi, il contratto rimane lettera morta e se arrivasse un’offerta d’acquisto da terzi la proprietà sarebbe svincolata da ogni obbligo. Che senso ha? La pratica Cantero merita soluzioni serie, non atti senza valore che vengano usati solo come fumo negli occhi.
Crediamo che in una situazione del genere dove non c’è ancora nulla di concreto ed è noto che oggi, senza entrare nel merito della vicenda giudiziaria, il Presidente della Regione si trovi agli arresti domiciliari, mentre il Capo di Gabinetto dell’Ufficio di Presidenza, Dott. Matteo Cozzani, che doveva seguire la pratica Cantero, si è dimesso perché anch’egli coinvolto, sia opportuno cominciare a lavorare ad una soluzione alternativa per non perdere altro tempo prezioso.
Il teatro Cantero è ormai chiuso da sette anni e da allora questa maggioranza ha già proposto quattro ordini del giorno per aprirlo senza nessun risultato.
Non sia, invece, un alibi per non fare più nulla se le risorse regionali dovessero essere dirottate in settori emergenziali come la sanità o la messa in sicurezza del territorio. Ipotesi ventilata dal Presidente del Consiglio Comunale Antonio Segalerba, sempre pronto, quando è in difficoltà, a gettare la spugna e a scaricare sugli altri le proprie responsabilità. Per questo abbiamo votato contro ad una delibera che ad oggi sembra solo aria fritta e una perdita di tempo per gli uffici comunali.
Non vorremmo assistere ad uno sceneggiato di Totò, dove, a differenza della vendita della fontana di Trevi, il proprietario del teatro c’è, ma non ci sono i soldi".