Cronaca

Roberta Repetto, lettera aperta ai Ministri della Salute, dell'Istruzione del Merito e della giustizia

Nella missiva è citato il caso della 40enne chiavarese morta nel 2020 due anni dopo che le era stato asportato un melanoma al Centro Anidra di Casali di Stibiveri a Borzonasca

Roberta Repetto, lettera aperta ai Ministri della Salute, dell'Istruzione del Merito e della giustizia
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Le associazioni che forniscono informazione ed assistenza ai sopravvissuti dei culti abusanti e ai loro familiari hanno scritto la seguente lettera aperta ai ministri di della Salute, dell'Istruzione e della Giustizia.

Nella missiva è citato il caso della 40enne chiavarese morta nel 2020 due anni dopo che le era stato asportato un melanoma al Centro Anidra di Casali di Stibiveri a Borzonasca

Onorevoli Ministri,

nonostante il fenomeno del settarismo coercitivo abbia assunto da tempo dimensioni e connotazioni tali da richiamare l’attenzione anche sotto il profilo della sicurezza, le associazioni che unitamente sottoscrivono questa lettera, esprimono profondo sconcerto e preoccupazione constatando che lo Stato non si è rivelato all’altezza della sfida rappresentata da organizzazioni che attentano ai diritti fondamentali degli individui e minano la stessa società democratica.

Ignorando i ripetuti solleciti del Consiglio d’Europa che attraverso dedicate Raccomandazioni aveva inteso promuovere efficaci strategie preventive a tutela dei cittadini e in particolare dei soggetti deboli, il nostro paese ha lasciato libero campo all’azione di discusse aggregazioni, che hanno finito con l’infiltrare delicati settori quali quello della salute e dell’istruzione, promuovendo o rivitalizzando, tra l’altro, perniciose teorie cospirazioniste e credenze pseudoscientifiche, fino a proporre inefficaci o deleteri trattamenti “curativi e terapici”, privi di ogni evidenza scientifica.

Rispetto a una piaga sociale che si stima coinvolga tra i due e i quattro milioni di connazionali, la mancanza di approfondimenti istituzionali, tenuto conto anche del grave vulnus normativo venutosi a determinare a seguito della pronuncia di incostituzionalità dell’ex delitto di plagio, appare dunque gravemente allarmante, tanto più osservato che altri Paesi europei, hanno da tempo provveduto ad approntare adeguate misure d’intervento.

La crisi sanitaria legata alla pandemia da Covid ha peraltro determinato, secondo quanto rilevato anche dal Ministero dell’Interno francese, una recrudescenza e diversificazione del fenomeno settario che ha visto il proliferare di nuovi attori, tra cui centri che promettono guarigione psico-fisica e accrescimento delle proprie potenzialità e i cosiddetti “guru 2.0”, i quali sfruttando la rete web, hanno agevolmente raggiunto persone isolate, disorientate e vulnerabili, inducendole all’abbandono del pensiero critico, alla rottura dei legami familiari e sociali, alla rovina economica e a significativi rischi per la loro stessa salute.

Da oramai diversi anni, inoltre, con l'avallo di dipartimenti e rettori, in alcune prestigiose università italiane, risultano svolgersi corsi e master che rappresentano un nutrito catalogo di ogni possibile pseudoscienza medica finanche legata a obsolete e antiscientifiche pratiche esoteriche, come pubblicamente denunciato da autorevoli ricercatori nazionali.

Altresì, all’interno di istituti scolastici pubblici, articolazioni dirette di dubbi culti religiosi, come l’organizzazione Narconon (Scientology), dietro apparenti scopi umanitari/solidaristici, continuano a trovare spazio con asserite iniziative per prevenire le dipendenze, raggiungendo migliaia di ignari studenti, benché i programmi applicati nelle loro strutture risultino totalmente privi di valenza scientifica ed esperti in tutto il mondo ne abbiano ripetutamente segnalato la potenziale pericolosità.  

Alla luce di quanto esposto, turbano e suscitano inevitabili interrogativi anche alcune recenti sentenze penali, tra cui quella emessa dalla Corte d’Assise d’appello di Genova, che ha recentemente assolto il fondatore e leader spirituale del Centro Olistico Anidra di Borzonasca, accusato del decesso di Roberta Repetto, una giovane professionista chiavarese frequentatrice della menzionata struttura, e ridotto a 1 anno e 4 mesi la pena al medico che le aveva asportato un nevo sanguinante, rivelatosi successivamente maligno, su un tavolo da cucina dello stesso centro, senza anestesia e senza eseguire i necessari esami istologici.

Nella menzionata struttura, secondo l’errata equazione “naturale=benefico”, si sarebbero praticate svariate discipline olistiche dando promozione anche a pseudo-cure, quali la pericolosa “Nuova medicina germanica”, tanto che alla donna, per i dolori via via ingravescenti, erano stati suggeriti trattamenti a base di tisane zuccherate, meditazioni e bagni purificatori nel fiume’.

Secondo quanto diffuso in questi giorni dagli organi di informazione, nonostante la Procura avesse chiesto 16 anni di condanna per il maestro spirituale e 14 per il medico, con inspiegabile valutazione, ha ritenuto di non ricorrere in cassazione, sebbene le 58 pagine di perizia medico-legale disposta dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Genova, avessero inequivocabilmente dettagliato le dinamiche manipolative di cui la donna era stata oggetto.

Siamo consapevoli che la giustizia non debba configurarsi solo quale condanna, né riteniamo che il processo penale debba in alcun modo trasformarsi in un rito per solidarizzare con le vittime, tuttavia consideriamo fortemente preoccupante che a oggi, nonostante l’ampio corpo di ricerche relativo ai processi di manipolazione, suggestione e influenzamento, non si sia ancora provveduto a colmare il vuoto normativo in materia di condizionamenti psichici, con le immaginabili e sovente disastrose conseguenze.

Le scriventi associazioni che operano sul territorio nazionale, alcune da oltre 20anni, per fornire informazione e offrire assistenza ai sopravvissuti di contesti abusanti, confidano che le SV., vogliano pertanto adoperarsi per ogni necessario accertamento sull’insidioso fenomeno dei gruppi a deriva settaria nel nostro paese nonché per la specifica vicenda narrata e sollecitano, fiduciose, una ferma presa di posizione rispetto alla incontrollata diffusione di trattamenti alternativi non aventi valenza scientifica, anche mediante la tempestiva adozione di misure e campagne di sensibilizzazione volte a tutelare fattivamente i connazionali.

 Si ringrazia per l’attenzione.

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