La denuncia

Chiavari, Palazzo Rocca: opere d'arte danneggiate, il punto dell'opposizione

Orecchia e Giardini: "Come consiglieri comunali continueremo a monitorare la vicenda"

Chiavari, Palazzo Rocca: opere d'arte danneggiate, il punto dell'opposizione
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Si è concluso oggi, giovedì 1 agosto, il sopralluogo per verificare lo stato delle opere d'arte danneggiate dalle infiltrazioni di umidità nei locali del primo piano di Palazzo Rocca, dove sono custoditi i dipinti di proprietà comunale. Questo controllo, richiesto cinque mesi fa e ottenuto dopo tre solleciti rivolti al sindaco di Chiavari Federico Messuti e ai dirigenti comunali competenti, ha rivelato gravi danni a quasi 50 quadri, tra cui opere di artisti di rilievo come Alberto Salietti ed Emanuele Rambaldi. Accompagnati dall'assessore alla Cultura, Dott.ssa Silvia Stanig, i consiglieri comunali Giovanni Giardini e Nicola Orecchia hanno riscontrato che molte delle opere sono ormai quasi irriconoscibili.

La dichiarazione di Nicola Orecchia e Giovanni Giardini

"Oggi finalmente siamo riusciti ad effettuare il sopralluogo per verificare lo stato delle opere d’arte danneggiate dalle infiltrazioni di umidità presenti nei locali posti al primo piano di Palazzo Rocca - comunicano i consiglieri di opposizione Nicola Orecchia e Giovanni Giardini - dove erano custoditi i dipinti di proprietà comunale. Meglio tardi che mai visto che avevamo fatto richiesta ben cinque mesi fa e sono stati necessari ben tre solleciti rivolti al sindaco ed ai dirigenti comunali competenti, prima di ottenerlo".

"Accompagnati dall’Assessore alla Cultura, Dott.ssa Silvia Stanig, - che ringraziamo per la disponibilità - abbiamo potuto constatare come risultino gravemente ammalorati quasi 50 quadri, di cui alcuni di particolare pregio artistico come quelli di Alberto Salietti o Emanuele Rambaldi, oltre a numerose opere del ‘600/’700/’800, le cui raffigurazioni in alcuni casi sono ormai quasi irriconoscibili.
Come rilevato nella perizia della restauratrice incaricata dal Comune: “L’ingente quantità d’acqua entrata e ristagnata per lungo tempo ha causato un aumento repentino dell’umidità interna e la conseguente formazione di muffe e funghi sul recto e sul verso della superficie pittorica”.

In particolare, nel quadro di Salietti “Il Bucato”: “Lo stato di conservazione risulta, quindi, precario e la pellicola pittorica appare gravemente offuscata da attacchi fungini che alterano notevolmente la lettura e la comprensione di alcune parti del soggetto rappresentato” e ancora: “Si evidenziano estesi sollevamenti di pellicola pittorica, crettature accentuate e residui di doratura provenienti dal listello
superiore”. Le immagini allegate sono molto eloquenti. Dal nostro accesso agli atti abbiamo appreso, inoltre, che, nonostante a febbraio scorso la Soprintendenza avesse rappresentato al Comune la necessità “di spostare al più presto le opere presenti nel locale di deposito trasferendole nella stanza” individuata in sede di sopralluogo, al fine di evitare un aggravamento del danno delle opere, questa Amministrazione ha provveduto solo a fine giugno", proseguono i consiglieri di minoranza, e aggiungono:

"Né ci risulta che sia stata ancora effettuata una scheda di condition report per ogni opera e cornice a cura di un restauratore di beni culturali abilitato, come richiesto dalla Soprintendenza.
Le opere ora necessitano di un restauro e ad oggi sappiamo che in base ai preventivi forniti per il ripristino di soli due quadri la somma supera già gli 8.000,00 € di spesa. Chi pagherà adesso questi danni? Il Comune ha denunciato il sinistro alla Compagnia Assicurativa, ma su nostra specifica interpellanza, l’Assessore Dott.ssa Silvia Stanig ha già riferito in Consiglio Comunale che è stata eccepita la non operatività della polizza.
L’Assessore alla Cultura, sempre in Consiglio Comunale, ha riferito che sono stati richiesti i danni all’impresa che ha eseguito i lavori in Palazzo Rocca, ma quest’ultima ha già contestato ogni responsabilità riferendo, tra l’altro, che non aveva la disponibilità dell’immobile interessato dalle infiltrazioni, né tantomeno la custodia sulle opere d’arte in esso contenute".

"Come consiglieri comunali continueremo a monitorare la vicenda, perché non vorremmo che tra i due litiganti, debba pagare ancora una volta Pantalone, cioè i cittadini chiavaresi.
Con l’occasione abbiamo anche visionato i locali in cui erano custodite le opere d’arte danneggiate: sono evidenti i distacchi di intonaco sia dalle pareti che dal soffitto ed i supporti in ferro dove erano posizionate le opere in più punti risultano arrugginiti. Ci chiediamo se questa Amministrazione, responsabile dello stato dell’immobile di proprietà Comunale, non avrebbe potuto/dovuto prevenire questi danni. Possibile che prima dell’inizio dei lavori o anche durante l’esecuzione degli stessi nessuno abbia pensato di richiedere alla Soprintendenza l’autorizzazione a trasferire le opere in un luogo più adeguato o a predisporre delle misure protettive delle opere d’arte? Oggi i dipinti sarebbero ancora integri, come lo erano fino a qualche mese fa e, soprattutto, non dovremmo assistere ad un rimpallo di responsabilità, gioco al quale questa Maggioranza sembra particolarmente portata", concludono Orecchia e Giardini.

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