Regione Liguria

Dimensionamento scolastico, Garibaldi (Pd): «Cortocircuito della destra anche nell’ultimo consiglio regionale»

L’opposizione punta il dito sulla mancanza di dialogo con il territorio e alle sue ripercussioni su scuole e famiglie

Dimensionamento scolastico, Garibaldi (Pd): «Cortocircuito della destra anche nell’ultimo consiglio regionale»
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Il dibattito sul Piano di dimensionamento scolastico discusso in Consiglio Regionale ha sollevato forti critiche da parte dell’opposizione, con il Capogruppo del PD, Luca Garibaldi, che ha denunciato un presunto "cortocircuito" all'interno della maggioranza di centrodestra.
La questione riguarda la gestione delle procedure di accorpamento scolastico nella città metropolitana di Genova, che, secondo Garibaldi, non sarebbero state adeguatamente attuate dal sindaco Bucci, portando all'intervento del Ministero per la mancata esecuzione.

La dichiarazione di Luca Garibaldi

«Il dimensionamento scolastico, presentato in consiglio regionale mostra l’ennesimo cortocircuito all’interno del centrodestra -spiega il Capogruppo del PD in Regione Luca Garibaldi- che da un lato dice di saper governare, ma nei fatti è incapace.
In pratica il dimensionamento approvato oggi dalla maggioranza di centrodestra, con i voti contrari di tutta l’opposizione, non fa altro che commissariare il sindaco Bucci che lo scorso anno non era stato in grado di attivare nella città metropolitana di Genova le procedure di accorpamento previste dal Governo. Per questa inadempienza la Regione è stata ‘commissariata’ dal Ministero per inadempienza, unica in Italia.
Quindi, da un lato la destra in Regione pensa che Bucci sia in grado di fare il proprio lavoro da Sindaco della Città Metropolitana anche se lo deve commissariare sulle scuole, ma lo candida Presidente di Regione; dall’altro Bucci dimostra fino in fondo che dei temi che vanno oltre la città di Genova non se ne interessa, e anzi li scarica sulle altre province, tant’è che è dovuto intervenire il Ministero su quegli accorpamenti che lui non ha mai voluto fare sul proprio territorio.
«A pagare le conseguenze di questo cortocircuito sono gli studenti, le famiglie, il corpo docente e i collaboratori della scuola che vedono scuole accorpate e dimensionate per numeri, non per capacità di crescita e vocazione, senza nessun confronto o visione condivisa con il territorio. Solo un meccanismo burocratico e contabile. Questa l’idea di scuola del centrodestra, nulla a che vedere con quello che l’istruzione deve essere», conclude il Capogruppo del PD intervenendo sul Piano di dimensionamento scolastico discusso in consiglio regionale.
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