«Il depuratore in colmata a Chiavari va intitolato ad Antonio Segalerba»
Le dichiarazioni di Roberto Levaggi, Sandro Garibaldi e Nicola Orecchia
Prosegue a Chiavari la discussione che vede al centro dell’attenzione il tema riguardante il depuratore in Colmata, a parlare adesso sono Roberto Levaggi, Sandro Garibaldi e Nicola Orecchia.
Il punto di Levaggi, Garibaldi e Orecchia
«Con sorpresa abbiamo letto su alcuni organi di stampa che il presidente del consiglio di Chiavari, Antonio Segalerba, recentemente non eletto in consiglio tegionale e da diversi anni vice sindaco della Città Metropolitana, ha attribuito alla nostra amministrazione la decisione di realizzare l’impianto di depurazione “comprensoriale” sull’area di Colmata di Chiavari. Nulla di più falso - esordiscono Levaggi, Garibaldi e Orecchia -. L’amministrazione Levaggi, di cui facevano parte il vice sindaco Sandro Garibaldi e l’assessore Nicola Orecchia, aveva partecipato all’epoca alla costituzione di un Comitato e raccolto oltre 4.000 firme contro il mega depuratore comprensoriale votato nel 2015 da ATO e Città Metropolitana a maggioranza contro il parere del Comune di Chiavari. Addirittura, il Comune aveva fatto ricorso al TAR contro tale decisione. Successivamente il depuratore grazie all’azione del Comune di Chiavari e di tanti cittadini chiavaresi da comprensoriale (210.000 abitanti) è stato ridimensionato a depuratore “di vallata” (140.000 abitanti). Quindi, un progetto senza le impattanti tubature sottomarine che dovevano portare i liquami fognari dalla Val Petronio di Sestri Levante fino a Chiavari. Proprio l’amministrazione Levaggi impedì, quindi, la realizzazione di un depuratore in area di colmata vicino al porto turistico».
«Dopo uno studio fatto da IRETI/IREN datato novembre 2016 - proseguono Levaggi, Garibaldi e Orecchia - risultò tra i vari siti presi in considerazione il sito sabbioso del Lido per un eventuale impianto di vallata. Ovviamente con molte contropartite tra cui la realizzazione di ben due piscine di cui una olimpionica e coperta, grazie all’accordo raggiunto con Regione Liguria visto che il sito sarebbe stato sopraelevato rispetto al sedime originario. La zona del Lido fu scelta anche perché si sarebbe scavato e recuperato un ottimo materiale sabbioso da utilizzare per il ripascimento delle spiagge».
«L’Amministrazione Levaggi - continuano - non riteneva assolutamente idonea l’area di colmata per un impianto che necessita di molti volumi sotterranei per tre principali motivi:
1) Si tratta di un’area strategica pianeggiante come distretto di trasformazione per un rilancio turistico sportivo non solo per la città, ma per tutto il comprensorio;
2) L’area di colmata per molti anni è stata utilizzata come discarica per vari materiali e sarebbe stato negativo sotto il profilo ambientale intervenire fronte mare anche rispetto ai mutamenti climatici in atto e le forti mareggiate che si sono verificate negli ultimi anni;
3) Per i 6/7 anni dei lavori previsti per un impianto del genere si andranno a perdere centinaia di posteggi liberi e gratuiti utili per i pendolari e per il commercio del centro cittadino».
«Il depuratore in colmata mare - concludono Levaggi, Garibaldi e Orecchia - in modo inequivocabile è stato voluto dalla giunta Di Capua/Segalerba dopo l’approvazione dell’ATO della Città Metropolitana con delibera nel novembre 2018. L’attuale presidente del consiglio comunale di Chiavari dal 2017 ad oggi ha avuto molto potere in qualità di vice sindaco metropolitano e oggi nella nuova qualità di sindaco metropolitano per modificare o cambiare decisioni che risalgono a diversi anni or sono. Evidentemente come il depuratore è stato spostato con delibera di Città Metropolitana dalla zona del Lido all’area di colmata fronte mare con l’assenso di tutti gli enti preposti, così nei sette anni dal 2017 al 2024 si potevano trovare soluzioni diverse. Ma Segalerba non lo ha fatto e anzi, lo sta portando avanti convintamente. Riteniamo che il gioco dello scaricabarile da parte dell’avv. Segalerba non paghi neanche sotto il profilo del consenso visto il risultato di scarsi suffragi ottenuti dallo stesso nelle recenti elezioni regionali. Al riguardo, abbiamo già inviato una nota sulla vicenda di questo impianto al difensore civico della Regione Liguria, l’ex Procuratore Capo della Repubblica di Genova dott. Francesco Cozzi, e stiamo valutando con i nostri legali la possibilità di una querela per difendere la verità dei fatti e cioè che l’amministrazione Levaggi ha evitato che il depuratore comprensoriale fosse posizionato sull’area di colmata di Chiavari cioè l’esatto contrario di quanto affermato dall’avv. Antonio Segalerba. Vero è, invece, che Antonio Segalerba ha fatto di tutto, proprio nel suo ruolo in Città Metropolitana, per realizzare il depuratore in colmata a Chiavari, tanto da meritare l’intitolazione della futura opera».