Lega Navale, ritorna la rassegna culturale Uomini e Navi
Primo incontro sabato 14 dicembre 2024, nove appuntamenti tra dicembre 2024 e gennaio 2025
Ritorna uno degli appuntamenti più sentiti dell’inverno chiavarese: la rassegna culturale Uomini e Navi, che quest’anno giunge alla 17esima edizione. Il ciclo di incontri (quest’anno nove tra dicembre e marzo 2025) è curato come sempre dalla Lega Navale sezione Chiavari-Lavagna guidata dalla presidente Monica Corte e si avvale del patrocinio del Comune di Chiavari (madrina della rassegna, l’assessore alla cultura Silvia Stanig) con la partecipazione di Marina Chiavari, Acquario Costa, C.S.T.N. (Centro Studi Tradizioni Nautiche) e Liguria Togheter, e con il sostegno di Vivai Devoto.
L'edizione 2024-2025
A contraddistinguere gli incontri della rassegna, come da tradizione, l’uomo e il mare osservati da diversi punti di vista: fatti, immagini e racconti di naviganti nella storia e contemporanei. Non solo parole e proiezioni, alcuni appuntamenti avranno anche una loro esposizione e i presenti potranno toccare con mano quanto da loro raccontato. Quest’anno sono diversi i nuovi relatori coinvolti, tra queste anche alcune donne particolarmente apprezzate dal pubblico.
Gli eventi – nove in tutto - si svolgeranno il sabato alle ore 17 al porto turistico di Chiavari, tra il box 51, sede della LNI e il coinvolgimento del Magazzino culturale della LNI al box numero 36. L'ingresso è libero e aperto a tutti.
Anche quest'anno, inoltre, il ciclo “Uomini e Navi” è gemellato culturalmente al C.S.T.N. (Centro Studi Tradizioni Nautiche), Istituto culturale della Presidenza Nazionale della Lega Navale Italiana riconosciuto dalla FIV quale Istituzione culturale di interesse federale.
Ma ecco il calendario completo degli incontri, tutti con inizio ore 17.
Sabato 14 dicembre 2024 si parte con “Il nostro mare sta cambiando - Gli effetti del cambiamento climatico sul Mar Mediterraneo” a cura di Guido Gnone, Acquario di Genova e Fondazione Acquario di Genova
A gennaio 2025:
sabato 11 “Tigullio Mediterraneo. Marinai, pescatori e naviganti nel segno di Sant’Erasmo” a cura di Giorgio Getto Viarengo;
sabato 18 “Storia dell’Associazione Amici del Leudo - Il Leudo Nuovo Aiuto di Dio e i suoi 100 anni a cura del dr. Gian Renzo Traversaro;
sabato 25, “Dalla terra al mare” a cura di Federica Bisanti
A febbraio 2025:
sabato 1 “Le correnti di marea, feroci ma domabili” a cura dell’Associazione culturale Il Sestante, relatore Alessandro Mazzetti;
sabato 8 “Comandante Castellin… ro terror dri algerin” a cura di Angelo Belloni (LN Milano), Paolo della Sala (giornalista e autore), Marcello Frixione (poeta), con il contributo visivo di Piero Campodonico (direttore del MUMA il Museo Galata di Genova);
sabato 22 “Appunti di mare” a cura di Raffaella Vernazza, architetto e illustratrice (con esposizione)
A marzo 2025:
sabato 1 “Cambiamenti climatico nel Tigullio e citizen science: l'eredità del progetto I-CHANGE” a cura dell’ing. Antonio Parodi CIMA Foundation;
sabato 8 “La mossa della cernia” a cura di Valeria Corciolani, scrittrice e illustratrice.
Il primo incontro
Sabato 14 dicembre 2024 ore 17:00
Il nostro mare sta cambiando - Gli effetti del cambiamento climatico sul Mar Mediterraneo
a cura di Guido Gnone, Acquario di Genova e Fondazione Acquario di Genova
Il Mediterraneo è un mare semichiuso, incastonato tra Eurasia e Africa e collegato all'Oceano Atlantico attraverso un canale naturale largo solo 14 chilometri, lo Stretto di Gibilterra. È considerato un mare oligotrofico ma, grazie alla sua storia geologica e alla sua particolare conformazione, ospita oltre 17.000 specie marine. Tuttavia, le stesse caratteristiche che rendono il Mar Mediterraneo così ricco di diversità lo rendono anche più vulnerabile. Le sue coste sono tra le più popolose del globo, il traffico marittimo è intenso, le risorse marine sono sovrasfruttate. Inoltre, il cambiamento climatico sembra avere un’evoluzione più rapida e più intensa nelle regioni mediterranee: il flusso di nutrienti trasportati dai grandi fiumi si riduce a causa della siccità, mentre le acque superficiali diventano sempre più calde. Perché succede tutto questo e quali potranno essere le conseguenze per l’ambiente marino? Cercheremo di scoprirlo assieme al dott. Guido Gnone, coordinatore scientifico dell’Acquario di Genova e della Fondazione Acquario di Genova e responsabile di Intercet (www.intercet.it), una piattaforma on line per la condivisione dei dati sulla presenza dei cetacei a livello mediterraneo.