Un omaggio alla tradizione con il concorso “Presepi in Fontanabuona”
28 presepi in gara fino al 12 gennaio
Con il giorno di Natale il concorso “Presepi in Fontanabuona” ha preso il via e si concluderà domenica 12 gennaio, salvo la possibilità di poter visitare fino a domenica 2 febbraio i primi classificati.
28 i presepi iscritti, sparsi nella vallata
Sono 28 quelli iscritti, sparsi nei paesi della vallata e nei territori che un tempi facevano parte della Comunità montana Fontanabuona, come Traso in comune di Bargagli, Uscio e Avegno nella valle di Recco, Leivi, San Salvatore e Cogorno tra la vallata e Chiavari. Ma ci sono anche i quattro Presepi “messaggeri” di Viganego, Sampierdicanne, Lavagna e Sopralacroce, che svolgono una funzione di richiamo rispettivamente nell’area genovese, di Chiavari, di Lavagna e della Valle Sturla. Ed infine il Presepe “ospite” di Amantea, in provincia di Cosenza, che partecipa ovviamente in modo virtuale.
Anche quest’anno, dunque, il concorso, giunto alla 37^ edizione, ha fatto centro e ancora una volta non viene meno agli scopi che erano stati enunciati fin dall’inizio: riaffermare la tradizione cristiana del Presepe mettendone in risalto anche gli aspetti culturali, contribuire a far conoscere le chiese della vallata, far apprezzare il fascino invernale della Fontanabuona nel clima gioioso delle festività natalizie.
L’idea era nata nel novembre del 1988 da un incontro casuale di Renato Lagomarsino, presidente dell’associazione Colombo Fontanabuona 2000 da poco costituita, con Mauro Piffero di Gattorna, allora presidente del locale comitato della Croce Rossa, intento, nelle vicinanze della chiesa, a pulire e a restaurare quanto meglio possibile alcune statuine in gesso ritrovate in sagrestia, con l’intenzione di proporre al parroco di utilizzarle per fare un presepe.
Erano anni, infatti, che la vecchia usanza di celebrare il Natale con la rappresentazione della Natività si era un po’ persa tanto nelle abitazioni quanto nelle chiese. Per ravvivare l’ambiente della vallata durante le festività, Lagomarsino, con Il Centro culturale “Vallis Fontis Bonae”, aveva organizzato una iniziativa a premi, il concorso “Luci di Natale in Fontanabuona”, che si protrasse per parecchi anni ed ebbe un buon successo con la partecipazione di esercenti e di privati cittadini. Nel Circolo Endas “Aurora” dei Maggi, c’è ancora, appeso alla parete, ben incorniciato e forse unico in vallata, il diploma di merito che gli era stato assegnato.
Col passar degli anni le “Luci di Natale” avevano raggiunto il loro scopo, tant’è che nel periodo delle festività le luminarie via via si diffusero indipendentemente dal concorso, rendendolo superfluo. L’idea nata dall’incontro con Mauro Piffero trovava pertanto un terreno fertile, un’organizzazione collaudata, per cui non fu difficile intraprendere, già per il Natale dello stesso anno, il 1988, la prima edizione del “Concorso Presepi”.
Una ripresa graduale della tradizione
Il risveglio della tradizione avvenne gradualmente, con una partecipazione sempre crescente di gruppi parrocchiali e di associazioni, ma anche di privati, con presepi realizzati persino all’aperto e bene in vista dalla strada, come prescriveva il regolamento.
Anche questa iniziativa aveva dunque colto nel segno e aveva raggiunto il suo scopo. Ma per assicurarle la continuità nel corso del tempo c’è stato bisogno di tanta pazienza e diplomazia perché da alcuni il concorso veniva considerato come una gara sportiva, una competizione, con tanto di proteste e di defezioni da parte di chi non condivideva il verdetto della giuria.
Quasi ogni anno si doveva modificare qualcosa nel regolamento per trovare soluzioni accettabili e condivise, fino a che si è arrivati ad adottare un criterio che ha dimostrato di essere gradito: tre primi pari merito, tre secondi, tre terzi e tutti gli altri quarti, con giudizi, riportati sugli attestati e letti in occasione ella premiazione, che ne mettono in risalto gli aspetti positivi.
La giuria, attualmente composta da tre membri, l’architetto Rinaldo Cavagnaro, l’architetto Enrico Queirolo e la professoressa Carla Podestà, opera attenendosi a criteri ben precisi e in modo del tutto imparziale. Ognuno assegna un voto dal sei al dieci e redige un giudizio. Il voto è utile al momento della classifica per avere un primo raffronto ma non è determinante. I tre giudizi vengono invece utilizzati anche per risolvere eventuali dubbi e per redigere un giudizio sintetico da riportare sugli attestati.
Il commento della professoressa Carla Podestà
“Se si vogliono fare le cose per bene – fa osservare Carla Podestà – non è così semplice come potrebbe sembrare. La durata del concorso da così tanti anni dipende anche dalla serietà con cui si opera e dall’impegno che vi viene dedicato, partendo però dal principio che tutte le rappresentazioni della Natività passate in rassegna sono frutto di chi vi ha dedicato tempo e fatica per realizzarle nel modo migliore. Forse anzichè fare una classifica ci si dovrebbe limitare al giudizio. Però alla classifica tutti ci tengono….E c’è anche quella dei visitatori, con i tagliandi del giornale”.
Per quanto invece riguarda l’organizzazione va detto con soddisfazione che funziona molto bene la sinergia fra la Pro Loco di San Colombano Certenoli, di cui è presidente Silvana Lagomarsino, l’associazione “il Piffero” di Cicagna, presidente Enrico Queirolo, “Colombo Fontanabuona 2000”, ideatrice del concorso e rappresentata dal segretario Rinaldo Cavagnaro, e il Centro culturale “Lascito Cuneo” con Renato Lagomarsino che fa da coordinatore. Vi sono poi tre collaboratori con funzioni specifiche: la già menzionata Carla Podestà, Enzo Malatesta e Carlo Queirolo.
Un’equipe affiatata, che sacrifica un po’ di tempo per il piacere di realizzare una manifestazione assai sentita e partecipata.