Cinema Mignon e Teatro Cantero, Nicola Orecchia risponde alla maggioranza
Il consigliere: "Invito questa Amministrazione a dedicarsi ai problemi veri della città, a cominciare dalla carenza di spazi per la cultura"
Continua la polemica intorno alla paventata prossima chiusura del cinema Mignon di Chiavari.
I dettagli
Nei giorni scorsi, sono stati molti i botta e risposta, tra stampa e social, tra l'amministrazione di Palazzo Bianco, i gruppi di opposizione e la proprietà del cinema.
Nicola Orecchia, consigliere comunale di minoranza del gruppo "Chiavari Con Te" risponde alle ultime dichiarazioni dell'amministrazione comunale, parlando del futuro del Cinema Mignon, del Teatro Cantero e in generale degli spazi culturali di Chiavari.
"Questa maggioranza è riuscita a credere ad una bufala nella bufala.
Sul caso relativo alla paventata chiusura del Cinema Mignon non è vero che io abbia presentato alcuna interpellanza ed il Presidente del Consiglio, Antonio Segalerba, lo dovrebbe sapere, visto che ne sarebbe stato il primo destinatario."- così Orecchia"Ma forse dopo la sconfitta alle elezioni regionali e la bocciatura del depuratore in colmata da parte del Tar, ha perso un po’ di colpi.
Ho certamente seguito con attenzione la questione e appreso con favore l’intervento della proprietà che ha fatto chiarezza sul futuro dell’unica sala cinematografica rimasta a Chiavari.
Invito questa Amministrazione a non perdere più tempo ad acchiappare i fantasmi, ma a dedicarsi ai problemi veri della città, a cominciare dalla carenza di spazi per la cultura."
Il Teatro Cantero
"La chiusura del Teatro Cinema Cantero ne è la dimostrazione più evidente, ma è ancora una questione tristemente irrisolta.
Da oltre 7 anni questa maggioranza non è stata ancora in grado di trovare una soluzione concreta, ma si è limitata a fare solo proclami.
Ancora oggi dobbiamo capire a cosa sia servito (se non a dare fumo negli occhi ai cittadini) approvare in consiglio comunale la stipula del contratto preliminare per l’acquisto del teatro, senza aver avuto prima alcuna garanzia di avere le risorse a disposizione."
Il Festival della parola
"È stato perso il Festival della Parola, ma la politica delle parole di questa maggioranza continua ad andare in scena.
A questo punto, non resta che sperare nell’intervenuto di un privato, perché la fiducia che questa maggioranza riesca a tradurre le parole in fatti ormai è scemata.""I cittadini si aspettano più serietà da chi amministra, perché le scene tragicomiche preferiscono vederle solo al cinema o a teatro."- conclude