La denuncia

Calcio: dalla serie B alle giovanili, la violenza non cambia

"Gli allenatori, dirigenti e genitori non dovrebbero essere educatori?"

Calcio: dalla serie B alle giovanili, la violenza non cambia
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Nei campi di calcio, tra gli spalti e fuori dagli stadi spesso ci sono violenze e atteggiamenti che nulla hanno a che fare con lo spirito sportivo che dovrebbe essere la bussola dello sport.

La denuncia

 

"Ci risiamo, accade di tutto in serie B dove la terna arbitrale è costretta a sospendere la gara per alcuni minuti per episodi sgradevoli e atti di razzismo.

Quanto succede nei campi giovanili di Chiavari, campionato Ligure Allievi U16 girone B, non è da meno ed è veramente vergognoso.

Protagonisti in negativo , come sempre, dirigenti, allenatori, giocatori e tifosi/genitori."- così Cristiano Magri, responsabile comunicazione di numerose società

L'episodio

"La gara, condotta da un giovane arbitro diciottenne, viene subito rovinata da un dirigente che, per un episodio assolutamente incontestabile, inveisce più volte verso l’arbitro condendo le offese con una bestemmia e viene giustamente espulso.

Gli animi si scaldano in campo ma anche sulle tribune. Il clou accade nel secondo tempo dove, dopo una espulsione per grave fallo di gioco (entrata a gambe unite) dagli spalti e dal campo volano insulti di ogni genere. La gara continua ma i ragazzi in campo se le sono promesse e basta poco per scatenare una rissa che l’arbitro vede qualche secondo dopo. I dirigenti entrano in campo e, invece di dividere i ragazzi, vanno dall’arbitro per non far estrarre i cartellini, doverosi. Un’espulsone per parte e poco dopo la gara finisce nel parapiglia generale. Insulti, botte, gestacci, sputi in campo e dalla tribuna con continui insulti al direttore di gara che fugge velocemente negli spogliatoi rincorso dai dirigenti di casa che sferrano pugni alla sua porta."

 

La gestione della sicurezza

 

"Pessima gestione della sicurezza da parte dei gestori dell’impianto sportivo che continuavano a far accedere persone non autorizzate in area protetta, nonostante i solleciti, non ascoltavano e perseveravano. Non solo, atto ancora più grave, i dirigenti della squadra di casa si rifiutano di chiamare la forza pubblica ridendo in faccia all’arbitro, vergognoso. Tocca a lui direttamente chiamare polizia e carabinieri."

"Gli allenatori, dirigenti e genitori non dovrebbero essere educatori?"

"Ecco, questa la brevissima cronaca di quanto accaduto, ma torniamo a domandarci una cosa: gli allenatori, dirigenti e genitori non dovrebbero essere educatori?

In campo ci sono 22 giocatori più dirigenti e panchinari, l’arbitro è 1, solo, bersaglio facile per tutti. Invece di portare rispetto per il ruolo che ha, invece di ricevere scuse riceve gravi minacce e insulti costringendolo a chiamare la forza pubblica. Fuori succede di tutto fino a quando non vengono a conoscenza dell’arrivo delle forze dell’ordine ed inizia il fuggi fuggi, codardi...

Il ritornello era, arbitro hai rovinato la partita."

 Questo è inaccettabile, non solo perché l’arbitro è 1 contro 1.000, ma perché i provvedimenti da lui presi non hanno nulla a che vedere con il calcio.

-  Insulti, bestemmie, minacce , non c’entrano con lo sport

-  Risse, spintoni, sputi, calci e pugni I tra giocatori non hanno nulla a che vedere con lo sport

-  Forza pubblica per far uscire un ragazzino che ha arbitrato una gara di scappati di casa non esiste

-  Le scuse doverose per il comportamento avuto in campo e fuori non sono mai arrivate, anzi, lo aspettavano fuori per dirgli ancora qualcosa"

Come detto più volte, errare è umano, sbaglia il gol il calciatore, sbaglia l’arbitro a fischiare. Tutto va avanti come prima e si gioca, punto e basta.

"Se i giocatori pensassero a giocare ed i dirigenti/allenatori ad educare il calcio tornerebbe ad essere il gioco più bello del mondo, ma in questa società rovinata dai social media, perché utilizzati in modo scorretto da milioni di persone, rovinata dalla convinzione di aver in casa “Messi e Ronaldo”, rovinata dalla mancanza di rispetto ed educazione, il calcio verrà giocato in un ring e dovranno cambiargli nome e regole.

Ci lamentiamo della mancanza degli arbitri e poi li trattiamo così, e vista la passione di questi giovani dirigenti di gara proporrei all’Associazione Italiana Arbitri di farli crescere portandoli in categorie superiori costringendo dirigenti e allenatori ad arbitrare le loro garette (esordienti, giovanissimi e allievi compresi) di giovani scarponi e vediamo cosa succede."

La proposta

"Invito altresì l’Associazione Italiana Arbitri a promuovere il ruolo dell’arbitro negli istituti scolastici, elementari, medie e superiori ma anche e soprattutto nelle scuole calcio, luogo dove dirigenti, allenatori, giocatori e genitori dovrebbero seguire corsi formativi per imparare a seguire in silenzio le partite, con la possibilità di tifare la propria squadra incitandola al gioco, senza far alcun riferimento alle squadre avversarie ed ai direttori di gara.

E’ arrivato il momento di adottare qualche provvedimento per convertire questa curva pericolosa piena di violenza dando segnali immediati chiedendo anche la sospensione dei campionati  ad ogni evento indegno  e che nulla ha a che vedere con i valori dello sport."

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