Pillola del giorno dopo e legge 194 sotto attacco: il Comitato "Se non ora, quando?" scrive alla ministra Grillo

Contraccettivi d'emergenza fuori dalla lista dei farmaci indispensabili da tenere a disposizione in farmacia: la lettera aperta del Comitato alla neoministra della Salute

Pillola del giorno dopo e legge 194 sotto attacco: il Comitato "Se non ora, quando?" scrive alla ministra Grillo
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Nell'occasione del quarantennale della legge 194, ed in un clima difficile in Italia per i diritti civili, il coordinamento dei Comitati di "Se non ora, quando?", fra cui quello del Tigullio, scrive alla neoministra della Salute Giulia Grillo. L'allarme è per i «segnali inquietanti» che arrivano in merito alla contraccezione d'emergenza, la "pillola del giorno dopo", non inserita nell'elenco dei farmaci indispensabili da tenere a disposizione nelle farmacie. Riportiamo integralmente il testo della lettera aperta.

La lettera del Comitato "Se non ora, quando?"

In occasione del quarantesimo anniversario della legge 194 segnali inquietanti arrivano dal fronte istituzionale per quel che riguarda l’attenzione alle donne e alla loro salute. La contraccezione d’emergenza (cosiddetta pillola del giorno dopo) infatti, non è stata inserita nell'elenco dei farmaci indispensabili da tenere sempre in farmacia, come risulta dall’aggiornamento della Farmacopea Ufficiale, realizzato dal tavolo tecnico istituito dalla Ministra Beatrice Lorenzin e pubblicato qualche giorno fa sul sito del dicastero.
Il presidente della Società Medica per la contraccezione (SIMC) Emilio Arisi afferma: “Un'occasione mancata, perché offrire alle donne italiane la sicurezza di poter trovare in ogni farmacia del territorio nazionale un anticoncezionale d'emergenza, senza essere costrette, come ancora avviene, a passare da una farmacia all'altra, è un fattore importante per ottenere una efficace prevenzione e di conseguenza un ulteriore auspicabile calo delle Interruzioni volontarie di gravidanza anche negli anni a venire".

Nell’ultima Relazione ministeriale sullo stato d’attuazione della 194 il sensibile calo delle interruzioni di gravidanza era stato attribuito proprio al rilevante aumento della vendita della contraccezione d’emergenza. Ci appare, dunque, illogica ed altamente nociva, oltre che incurante dei criteri stabiliti dalla stessa legge 194 e della salute delle donne la scelta operata in sede ministeriale. Ricordiamo che la Farmacopea Ufficiale della Repubblica Italiana costituisce il “Codice farmaceutico italiano”, identificativo anche dei medicinali di cui le farmacie devono essere provviste obbligatoriamente.
Ricordiamo anche che, come stabilito dalla stessa legge 194, la IVG non può e non deve essere utilizzata come metodo contraccettivo e per questo vengono indicati una serie di criteri che portino alla consapevolezza della propria sessualità e all’utilizzo consapevole dei metodi contraccettivi, criteri purtroppo ancora non applicati a dovere anche per progressivo depauperamento di consultori ed adeguati programmi informativi. Ricordiamo da ultimo che la contraccezione d’emergenza è il metodo meno pesante per le donne per poter operare una libera scelta.

Dunque, coerentemente con quanto richiesto nel testo da Lei formulato in sede di XII commissione (affari sociali) del 06/05/2014 e cioè che il governo si adoperi “ad avviare una campagna informativa attraverso corsi, seminari nelle scuole e nei consultori, periodici e diffusi su tutto il territorio nazionale che chiariscano la necessità e i tempi di assunzione della stessa, nonché gli effetti e i meccanismi di funzionamento del farmaco anche al fine di accompagnare le donne, specie le più giovani, in una fase estremamente delicata della propria vita, con la giusta consapevolezza e l’adeguata assistenza socio-sanitaria”, Le chiediamo di attivarsi con la MASSIMA URGENZA perché la contraccezione d’emergenza venga inserita nell’elenco dei farmaci da tenere sempre in farmacia. Le chiediamo anche di adoperarsi affinché i farmaci contraccettivi vengano resi GRATUITAMENTE se non altro alle fasce di popolazione in questo senso più fragili.
Ci aspettiamo che tali azioni non avvengano in tempi biblici ma ora, subito, perché sono azioni dalle quali dipendono la vita e la salute di una parte importantissima del paese, le donne. Auspichiamo che Lei, malgrado i venti contrari che soffiano all’interno del suo stesso Governo, agisca con coerenza alla sua storia politica che l’ha vista impegnata per la salute dei cittadini.

Le chiediamo, Ministra:
Cosa intende fare per la salute delle donne?
Come intende operare?
Quando pensa di poter realizzare i primi semplici passi perché attorno a noi donne ed alla nostra salute cominci ad edificarsi una vera rete di provvedimenti che possa metterci in sicurezza e darci davvero la possibilità di scegliere?
Disponibili ad incontrarla per discutere i termini delle questioni sollevate attendiamo una Sua risposta, in assenza della quale torneremo a farci sentire.
Auspichiamo, Ministra, che agisca prima da donna e poi da componente di un partito politico.

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