Tragedia di Ferrada: bimbo muore travolto da un'auto
Un malore, una distrazione, la velocità eccessiva, un passo falso del bimbo, saranno i Carabinieri di Chiavari a stabilire l'esatta dinamica dell'incidente che ha provocato la tragedia di Ferrada. I testimoni non mancano per capire come sia potuto accadere il tragico incidente dove Alì El Haddachi, 11 anni, ha perso la vita. La disgrazia è avvenuta nel tardo pomeriggio di domenica 13 agosto in via Cristoforo Colombo, quella che a Ferrada viene chiamata “la strada vecchia”. Sino ai primi anni Sessanta la statale “225 della Fontanabuona”, infatti, passava di lì.
Le condizioni della viabilità hanno contribuito alla tragedia di Ferrada
Un budello infernale causa di molti incidenti. La variante di via Alcide De Gasperi è stato il primo importante ammodernamento realizzato dall’Anas che ha interessato la strada. Da allora il traffico scorre nella strada parallela e via Colombo da “statale” è stata declassata a “comunale”. Non c'è più il via vai di un tempo, ma le automobili non mancano.
Tragedia di Ferrada, la cronaca
Alì stava giocando felice con altri coetanei quando è stato investito da una Toyota Avensis con a bordo marito e moglie, due persone del posto che avevano appena acquistato la pizza in un locale vicino. Al volante c'era Maurizio Pappisi, un 57enne ex fotografo di Gattorna, ora indagato per omicidio stradale. Uno dei tanti che a causa della crisi e della grande distribuzione è stato costretto a chiudere il negozio. “Maury” lo conoscono tutti, una persona tranquilla, pacata, un padre di famiglia che conosce il significato del buon senso. Non era di certo alla ricerca dell'ebrezza della velocità e come poi è stato riscontrato dal test dell’etilometro, non aveva neppure bevuto. Qualcosa è successo, non a caso è stato ricoverato all’ospedale Galliere di Genova.
Una disgrazia, una tragica disgrazia, che ha gettato nello sconforto due famiglie. L'urto è stato violento, il giovane è finito esanime sul selciato, mentre la vettura ha concluso la sua corsa pochi metri dopo contro un muretto ai margini della strada. I soccorsi sono stati tempestivi, sul posto è subito giunta l'automedica del 118 e le ambulanze della Croce Rossa di Gattorna e Cicagna che distano pochi chilometri. Però per il piccolo Alì non c'è stato più niente da fare, l'impatto violento è stato la causa del decesso. Tra i primi ad arrivare i famigliari di Alì che abitava poco lontano. Una famiglia marocchina ben integrata nella comunità locale dove risiedeva ormai da molti anni. Il padre lavora in una ditta ardesiaca mentre la mamma si occupa dei quattro figli, Alì era il più piccolo. Quest'anno avrebbe frequentato la scuola secondaria avendo concluso la primaria che era sotto casa a poche centinaia di metri da dove è avvenuto l'incidente. Aveva una grande passione, il calcio, militava infatti tra le file giovanili dell'U.S. Calvarese. La salma per volere della famiglia sarà tumulata in Marocco, nel paese natale della famiglia.