Politica locale

Il Consigliere Orecchia pone 6 domande sul porto di Chiavari al primo cittadino

Il Consigliere: "Come mai non è al corrente degli incassi che Marina Chiavari introita dalle zone portuali in questione, benché vengono notiziati al Comune?"

Il Consigliere Orecchia pone 6 domande sul porto di Chiavari al primo cittadino
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Il dibattito tra il consigliere comunale di opposizione Nicola Orecchia, del Gruppo "Chiavari con te", e la Giunta di Palazzo Bianco sul tema del porto non si placa. Dopo il botta e risposta dei giorni scorsi, è il Consigliere a rispondere nuovamente al Sindaco Messuti, formulando sei domande.

Le domande

"Anche sulla pratica del porto di Chiavari, il Sindaco Federico Messuti, invece, di rispondere alle legittime richieste della minoranza, preferisce bollare come fake news i rilievi che abbiamo sollevato in Consiglio Comunale, sulla base degli stessi documenti che la maggioranza, forse inconsapevole, ha approvato. Allora Sindaco riprovo a riformularLe le seguenti domande"- così il Consigliere Orecchia.

1) Perché non mi è stata ancora data risposta alla mia interrogazione con richiesta di risposta scritta protocollata il 17 febbraio u.s (sollecitata in data 11 marzo u.s.) che ho dovuto trasformare in interpellanza da discutere nel prossimo Consiglio Comunale? Ho chiesto semplicemente di sapere quante operazioni di alaggio e varo erano state compiute da Tigullio Shipping a decorrere dal 14.10.2024 e di conoscere il conseguente importo che il Comune avrebbe dovuto introitare. Neppure nella sua replica ho avuto alcuna risposta. Cosa state nascondendo? Le ricordo che stiamo parlando di soldi pubblici, dovuti dal privato al Comune.

2) Come mai nell’addendum al contratto stipulato tra Comune e Tigullio Shipping, approvato dal Consiglio Comunale si dice - cito letteralmente - che “Il Comune rinuncia ad incassare il 20% sui servizi di alaggio e varo per barche fino a 5,5 m effettuati da Tigullio Shipping S.p.A. mediante lo scivolo della zona D1), per tutti utenti esterni al Porto (vale a dire soggetti che non abbiano la titolarità di posti, anche a terra, in Porto)”. Anche in questo caso stiamo parlando di soldi pubblici che il Comune avrebbe potuto incassare dal privato ma vi rinuncia.

3) Come mai Sindaco non dice ai cittadini che, con l’approvazione dell’addendum, Marina Chiavari per poter continuare, come prima, ad utilizzare lo scivolo destinato alle piccole imbarcazioni (D1), dovrà versare a Tigullio Shipping un canone di 47.800,00 € all’anno? Anche questa non è una fantasia della minoranza, ma è scritto nell’addendum che avete approvato;

4) Perché non è stata fatta una gara per la concessione al privato delle aree portuali oggetto dell’addendum che non sono mai state, prima d’ora, destinate alle operazioni di alaggio e varo, ma venivano utilizzate da Marina Chiavari per lavori di manutenzione delle imbarcazioni e altri usi portuali (come movimentazione natanti, rimessaggio, parcheggio) e garantivano un congruo ricavo alla Società pubblica e, quindi, al Comune?

5) Come mai non è al corrente degli incassi che Marina Chiavari introita dalle zone portuali in questione, benché vengono notiziati al Comune?

6) Come mai la sua maggioranza, da quando amministra il Comune, ha atteso altri 7 anni prima di portare a termine il collaudo del porto?

"Le ricordo, infine, che la competenza a decidere sul danno erariale spetta alla Corte dei Conti, non alla Procura della Repubblica.

Si dice che chi ha orecchie per intendere intenda. Magari ogni tanto ascoltare i consigli della Minoranza potrebbe servire a questa Giunta per evitare di fare degli errori gravi ai danni dei cittadini."

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