L'ex ospedale di Santa Margherita in vendita all'asta di Arte per 12 milioni. Ecco gli altri tre "affari" nel Levante
All'incanto anche l’ex nosocomio Villa Ansaldo a Recco per 530mila euro
Ha preso il via il 28 settembre la nuova asta pubblica per la vendita del patrimonio immobiliare di Arte Genova, secondo nuovi valori completamente aggiornati degli immobili che tengono conto della realtà del mercato immobiliare.
Quattro strutture nel Levante, la principale l'ex ospedale di Santa Margherita
In totale sono 23 i beni oggetto della vendita, tra cui figurano edifici di vario tipo collocati in diverse zone della Liguria già appartenenti alla prima procedura di vendita avviata da Arte Genova nel 2014 e andata deserta. Il nuovo bando di vendita prevede offerte sia per il blocco degli immobili al prezzo base di 62 milioni di euro, sia offerte per i singoli cespiti.
Sulla base della nuova valutazione effettuata da ARTE il totale complessivo del prezzo di vendita è passato da 121 milioni agli attuali 62 milioni, un dimezzamento del valore resosi necessario per andare incontro ad un mercato immobiliare completamente mutato.
Tra i beni più significativi che sono stati messi in vendita risulta anche l’ex Ospedale Arpe di Santa Margherita Ligure in via Fratelli Arpe (12,4 milioni di euro). Vi sono poi, nel Levante genovese, l'ex Ospedale Villa Ansaldo a Recco (530mila euro) ed, a Rapallo, un magazzino in via Cerisola (600mila euro) ed una struttura ricreativa in strada Ai Campi da Tiro (120mila euro).
Le offerte potranno essere presentate fino alle 12 di venerdì 9 febbraio 2018.
Toti ha voluto dare "un nuovo impulso al processo, aggiornando al ribasso i valori di stima"
“Abbiamo voluto dare un nuovo impulso al processo di alienazione del patrimonio di Arte, aggiornando in diminuzione i valori di stima degli immobili, sulla base delle attuali condizioni di mercato – ha spiegato il Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti – Purtroppo, come si sa, Arte Genova è stata costretta a indebitarsi dalla precedente amministrazione, in maniera impropria, per acquistare un patrimonio immobiliare e sanare il disavanzo sanitario, generando un indebitamento di 103 milioni di euro che sono serviti per acquisire gli immobili e valorizzarli. Un processo che ha portato ad un nulla di fatto in quanto la procedura di vendita dei beni, avviata nel 2014, non ha sortito alcun effetto ed è andata deserta”. “Per andare incontro ad una situazione disastrosa, appena insediati – ha continuato Toti – abbiamo varato un fondo decennale a favore delle Arte liguri, con una dotazione annua di 7 milioni di euro, destinati tra l’altro alla riduzione del peso degli oneri finanziari, derivanti dall’indebitamento e lo stanziamento di 5 milioni di euro per il recupero, a fini turistico-ricettivi, dell’immobile di Villa Zanelli a Savona, adesso, insieme ad Arte, stiamo proseguendo in un piano di rilancio e valorizzazione dell’Azienda regionale territoriale per l’edilizia, a partire dalla promozione della sua mission originaria e dal risanamento dei conti che passa anche da una revisione della valutazione dei beni posti in vendita”.
“L’avvio di un nuovo processo di alienazione dei beni di Arte – conclude Scajola - servirà a immettere risorse preziose nelle casse dell’Azienda utili per svolgere la funzione essenziale di ristrutturazione degli immobili, rimediando alla scelta disastrosa compiuta dalla precedente Amministrazione”.