Il traguardo

Da Euroflora un riconoscimento che inorgoglisce Pieve Ligure

Spicca il primo premio "Per l'esposizione meglio conservata e meglio mantenuta alla fine della manifestazione"

Da Euroflora un riconoscimento che inorgoglisce Pieve Ligure
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Pieve Ligure in festa per la conquista a Euroflora del primo premio “per l'esposizione meglio conservata e meglio mantenuta”.

La gioia del Comune

«Lo sapete che cos'è un kokedama ? Noi no, lo abbiamo imparato a Euroflora - dichiarano dal Comune di Pieve Ligure -. L'amministrazione di Pieve Ligure ha fatto incetta di premi, a Euroflora 2025. Menzioni della giuria per diversi tipi di piante presentati, per l'originalità della composizione, per la realizzazione realistica del muretto. E un premio dedicato unicamente appunto ai “kokedama”, strutture aeree ondeggianti al vento che, appese al gazebo di Pieve, emanavano un senso di semplice poesia e sono stati fotografatissimi. Grandi soddisfazioni dovute all'esperienza e all'arte di Federico Giglio e di Al Vecchio Frantoio, che hanno curato finimo al minimo particolare affinché venisse reso pienamente il senso dello spazio espositivo scelto dall'Amministrazione: "La rinascita del tempo lento", simboleggiata dalla grandissima clessidra sistemata al centro del gazebo. Ma il premio più meritato, e che ha inorgoglito chi ha curato l'allestimento in tutti questi giorni di sole, vento e a volte pioggia, è stato sicuramente il Primo Premio “Per l'esposizione meglio conservata e meglio mantenuta alla fine della manifestazione”».

«Siamo orgogliosi di aver ricevuto questo riconoscimento - ha detto la sindaca Paola Negro - che è stato guadagnato scegliendo piante bellissime e contemporaneamente resistenti, bagnando e curando ogni giorno, più volte al giorno, l'esposizione, e infine mantenendo la compattezza dell'allestimento che ogni sera era certamente provato dalle migliaia di visite ricevute. E questo è accaduto soprattutto perché noi abbiamo acquistato quelle piante in vista di una loro ricollocazione sul territoio pievese. Insomma, non sarebbero state da buttare a fine percorso; eravamo direttamente interessati che superassero brillantemente il periodo espositivo. Questo conferma che quando un bene viene percepito davvero come “pubblico”, prendersene cura viene naturale. È nostro, è di tutti! Voglio ringraziare personalmente tutti coloro che hanno contribuito al successo di questa esperienza importante per la promozione del nostro territorio».

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