Sanità, occupazione posti letto: le precisazioni della Liguria alla nota della Fadoi
Chiarimenti sull’overbooking nei reparti di medicina interna: “Fenomeno nazionale, al via riforme territoriali e incremento dei posti nelle RSA”

Regione Liguria prende atto dell’analisi condotta della società scientifica Fadoi-Federazione delle Associazioni Dirigenti Ospedalieri Internisti sullo stato dei reparti di medicina interna e ritiene utile fornire alcuni chiarimenti.
I reparti di medicina interna rappresentano il principale snodo di accoglienza per i pazienti in ingresso
I reparti di medicina interna rappresentano, anche in Liguria, il principale snodo di accoglienza per i pazienti in ingresso dai Pronto Soccorso, e per questo motivo sono tra le strutture più esposte nei periodi di sovraffollamento. Si tratta di una dinamica sistemica ben nota, che coinvolge tutto il territorio nazionale e non solo, specie nei setting a più alta complessità assistenziale.
E proprio nell’ottica di un’analisi nazionale va sottolineato che il dato Fadoi di overbooking nel 57% dei reparti di medicina interna è in linea con il dato nazionale (58%) e con le regioni più performanti (Lombardia, Friuli e Marche). Ritenendo però questo aspetto una criticità da risolvere, Regione Liguria sta attuando, in linea con gli indirizzi ministeriali e il PNRR, una profonda riforma della rete territoriale, con la creazione di strutture intermedie come gli Ospedali di Comunità, il potenziamento delle Case della Comunità, e l’integrazione della rete di assistenza domiciliare.
Obiettivo: migliorare l’appropriatezza dei ricoveri
L’obiettivo è ridurre la pressione sulle strutture ospedaliere, migliorare l’appropriatezza dei ricoveri e garantire una presa in carico più tempestiva e continua sul territorio, soprattutto per i pazienti cronici e fragili.
In particolare, per detendere la pressione sui pronto soccorso e di riflesso sulle medicine interne questa Giunta ha da subito portato avanti una progettualità che sta dando buoni risultati: si tratta del nuovo piano per le dimissioni protette in area metropolitana genovese con gli ospedali che direttamente gestiscono posti letto acquistati dal sistema sanitario regionale e messi a disposizione nelle Rsa genovesi.
“La sperimentazione sta dando i suoi frutti alleggerendo la pressione sugli ospedali – sottolinea l’assessore alla Sanità - Il monitoraggio del piano partito a febbraio 2025, permette una continua rimodulazione del progetto per migliorarne l’efficacia. Da una prima valutazione del numero dei posti letti, attestati a 300, ridistribuiti tra i vari ospedali, si è proceduto a una rimodulazione e di un modesto incremento del numero complessivo dei posti letto occupabili in regime di convenzione pari ad un 4% aggiuntivo, portando il numero complessivo di posti letto da 300 a 312 nelle RSA Post Acuti convenzionate.
Questo incremento garantisce quella flessibilità necessaria a contenere le fluttuazioni ricorrenti (stagione invernale, epidemia influenzale, emergenza caldo) nelle dimissioni protette, dagli ospedali verso le Rsa post acuti.
Parallelamente si sta procedendo con il lavoro della revisione della filiera dell’offerta assistenziale dei servizi di residenzialità e semiresidenzialità sociosanitaria per meglio rispondere al reale bisogno della popolazione fragile. Per quanto riguarda la visione a 360 gradi della presa in carico dei bisogni assistenziali non si deve dimenticare il disegno complessivo di riorganizzazione territoriale.
Le Case della Comunità iniziano a definirsi nella loro organizzazione, ma soprattutto è di prossima definizione l’accordo integrativo con i MMG che sono e restano protagonisti sul territorio della presa in carico della persona. Stiamo dunque ponendo le basi per una reale integrazione non solo tra ospedale e territorio ma tra tutti i servizi del territorio nella convinzione che il primo posto dove garantire assistenza e cura resti la propria casa”.
Regione Liguria conferma il massimo impegno nel lavorare insieme agli operatori sanitari, alle società scientifiche e al mondo professionale per rafforzare il sistema e rispondere in modo efficace alle sfide attuali e future, con l’obiettivo comune di tutelare la salute dei cittadini in modo equo, sostenibile e appropriato.
“L’occupazione elevata dei posti letto nei reparti di medicina interna liguri come peraltro in molte altre Regioni italiane anche virtuose e negli altri Parsi europei di per sé non rappresenta un dato negativo ma semmai di efficienza delle strutture che ovviamente va sempre parametrato all’appropriatezza delle cure – conclude l’assessore alla Sanità - Occorre senza dubbio migliorare la capacità di assorbimento degli ospedali e dei pronto soccorso, ma la ricetta in prospettiva è lo sviluppo della medicina territoriale con le Case e Ospedali di Comunità coniugato ad un’integrazione funzionale con le Rsa.
C’è infine una precisazione tecnica da fare: quando si legge che il dato di occupazione supera il 100% siamo evidentemente di fronte alla presenza di letti tecnici, cioè letti di appoggio destinati a pazienti che provengono dal Pronto Soccorso e sono in attesa di ricovero in un reparto, ma soprattutto a postazioni di Day Hospital che hanno rotazione più elevata considerando che su un letto possono afferire più pazienti in un giorno”.