Lavoro

GSA in sciopero: «Basta promesse non mantenute»

Domani, martedì 27 maggio, presidio a Riva Trigoso dai cancelli di Fincantieri a partire dalle 10

GSA in sciopero: «Basta promesse non mantenute»
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Domani, martedì 27 maggio, i lavoratori della GSA – l’azienda che si occupa del servizio di guardie fuochi a bordo delle navi in allestimento presso gli stabilimenti Fincantieri di Riva Trigoso e Muggiano di Spezia– saranno in sciopero per rivendicare condizioni salariali dignitose e il rispetto degli impegni presi.

A Riva un presidio davanti ai cancelli di Fincantieri a partire dalle 10

I lavoratori incroceranno le braccia dalla mezzanotte e un minuto del 27 maggio alle 23.59 dello stesso giorno. A Riva Trigoso verrà effettuato un presidio davanti ai cancelli partire dalle ore 10.

La protesta nasce da una vicenda che ha radici lontane. I lavoratori oggi in forza alla GSA erano in precedenza dipendenti della ditta Colombo, con la quale avevano sottoscritto un accordo di secondo livello che costituiva oltre il 50% del loro salario mensile.

Dopo un breve passaggio alla società Pegaso, durato sei mesi, il servizio è stato affidato da Fincantieri alla GSA. Ai lavoratori fu richiesto di dimettersi con la garanzia che sarebbero stati riassunti da GSA alle medesime condizioni contrattuali. Una garanzia che, però, non è stata pienamente mantenuta.

Infatti, pur mantenendo invariate le condizioni contrattuali di base, GSA non ha mai sottoscritto l’integrativo di secondo livello, adducendo motivazioni economiche legate alle cifre dell’appalto con Fincantieri. Un rimpallo di responsabilità tra committente e appaltatore che, nella sostanza, sta costando caro ai lavoratori, che da due mesi percepiscono stipendi fortemente ridotti, insufficienti a garantire una vita dignitosa.

“È inaccettabile che si giochi con la dignità dei lavoratori in questo modo. Chiediamo l’immediata sottoscrizione dell’integrativo di secondo livello, così come garantito al momento del passaggio di appalto” – dichiarano Daniele Viviani (Filcams Cgil), Mirko Talamone (Fisascat Cisl) ed Eugenio Iaquinandi (Uiltucs Uil).

Lo sciopero vuole lanciare un messaggio chiaro a Fincantieri e GSA: non è più tollerabile che le logiche dell’appalto ricadano sulle spalle dei lavoratori. È ora di mettere al centro la dignità del lavoro e di garantire salari adeguati per chi ogni giorno contribuisce alla sicurezza e all’operatività del cantiere navale.

 

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