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Politica locale
Chiavari: Segalerba risponde al centrodestra
Il presidente del consiglio: "A chi preferisce le polemiche sterili, rispondiamo con il lavoro. Il centrodestra locale ha dimostrato di saper fare bene una cosa: criticare"

I vertici cittadini del centrodestra, Alex Molinari, Maria Grazia Oliva e Valentina Mantovani, erano intervenuti nei giorni scorsi sui temi del depuratore in colmata, della vendita delle quote Ireti e dei rapporti politici con Avanti Chiavari. A rispondere è Antonio Segalerba, presidente del consiglio comunale di Chiavari, dalla pagina Facebook di Avanti Chiavari.
La risposta di Segalerba
"Proprio oggi i vertici cittadini del centrodestra (Alex Molinari: Fratelli d’Italia, Maria Grazia Oliva: Forza Italia e Valentina Mantovani: Lega) - polemizzando con me pubblicamente - hanno chiarito che nel 2017, l’amministrazione dell’allora sindaco Levaggi approvò il progetto per realizzare un maxi-depuratore da 140.000 abitanti al Lido, proprio sulla spiaggia, con l’aggiunta – al di sopra dell’impianto – di una piscina olimpionica e, accanto, un camino che avrebbe letteralmente oscurato la vista del Centro Giovani, che la nostra amministrazione ha realizzato a favore dei cittadini."- così Antonio Segalerba.
La scelta del Lido
"Rivendicare oggi quella scelta, quasi con orgoglio, dice molto sulla visione amministrativa di chi l’ha sostenuta: una visione che antepone grandi opere impattanti al buon senso urbanistico e ambientale, e che rischia di ignorare la reale vocazione di un luogo così prezioso per i chiavaresi come il Lido con la sua storica piscina olimpionica in cui il nuotatore Marcello Guarducci stabilì il record italiano ed europeo nei 100 metri stile libero.
Sin dal 2002, in cui fui prima vicepresidente del consiglio comunale e poi assessore all’urbanistica e ambiente, nelle giunte Agostino, ho sempre difeso con convinzione un’altra linea: il potenziamento e la copertura dell’impianto di Preli. Le carte lo testimoniano. Questa posizione non è frutto di un calcolo politico, ma di un'idea di città rispettosa del territorio, delle persone e della loro qualità della vita. Per colmata abbiamo sempre sviluppato altri progetti poi non realizzati."
"Quando nel 2017 sono tornato in Comune, con il sindaco Marco Di Capua, ci siamo trovati davanti a una situazione già compromessa. Regione Liguria e Città Metropolitana, entrambe guidate dal centrodestra, ci hanno subito chiarito che la scelta del depuratore al Lido era stata presa dall’amministrazione comunale precedente e non avevano alcuna intenzione di rimetterla in discussione. Secondo loro, il progetto coinvolgeva 11 comuni e non poteva più essere rivisto, indipendentemente dalle evidenti criticità per Chiavari e dalla volontà della nuova amministrazione, tenuto conto che erano già decorsi i termini per proporre un ennesimo ricorso al TAR. L’unica possibilità che ci è stata concessa è stata quella di individuare un’area alternativa, ma sempre all’interno del territorio comunale, poiché nessuno degli altri comuni coinvolti ha mai dato, né allora né in seguito, una disponibilità formale e scritta ad ospitare il maxi-depuratore."
Il progetto in colmata
"Di fronte a uno scenario imposto, ci siamo assunti la responsabilità di tutelare Chiavari cercando la soluzione meno impattante possibile. Così, nel 2018 – con il sindaco Marco Di Capua – abbiamo spostato il progetto dalla spiaggia del Lido alla colmata: un’area periferica, artificiale, inutilizzata, già destinata a lavorazioni nautiche, priva di edifici residenziali e composta da materiale di riporto. Non è servita alcuna variante urbanistica, perché la destinazione d’uso era già prevista nel PUC approvato proprio dalla giunta Levaggi. Non solo: abbiamo cancellato i 50.000 m³ di cemento previsti per residenze e un incubatore d’impresa, opere mai davvero condivise con la cittadinanza e forse frutto di pressioni esterne all’amministrazione di allora. In cambio, abbiamo ottenuto oltre 40 milioni di euro di opere pubbliche – contro i 6 milioni previsti nel vecchio progetto sul Lido – tra cui un parcheggio da 800 posti, una nuova passeggiata a mare e importanti interventi di difesa costiera."
"Non era il progetto che avevamo sognato e per il quale ci eravamo battuti (Preli). Ma, di fronte alla decisione imposta dal centrodestra con il maxi-depuratore al Lido per 11 comuni, era la scelta più giusta per difendere Chiavari e ottenere il massimo per la città."
La sentenza del Tar
"Poi, il 4 dicembre 2024, inaspettata, è arrivata la sentenza del TAR Liguria, che ha annullato il progetto in colmata, accogliendo il ricorso di alcuni cittadini. Una sentenza che ha segnato un punto di svolta. E io, nel frattempo sono diventato sindaco metropolitano per un bizzarro gioco della storia, e ho scelto subito di ascoltare il territorio."
"Il 15 gennaio 2025 ho convocato gli 11 Sindaci del comprensorio per ripartire da un’idea diversa, più equa e moderna: non un unico grande impianto, ma più depuratori di dimensioni compatibili, distribuiti sul territorio. Ho subito chiarito che, finché io fossi stato alla guida della Città Metropolitana, non ci sarebbe stato alcun appello contro la sentenza del Tar Liguria.
Il Sindaco Messuti ha chiarito che Chiavari ha già Preli funzionante, al servizio di altri due comuni, e non sarebbe stato disponibile ad altra soluzione.
La mia proposta, con il verbale firmato dagli 11 Sindaci del territorio, è stata formalizzata a IRETI, che ha subito avviato nuovi sopralluoghi a Lavagna. Ma il 29 maggio il mio mandato da sindaco Metropolitano è terminato e pochi giorni dopo, il 4 giugno, IREN – improvvisamente – ha presentato appello, nonostante avesse escluso questa possibilità solo pochi giorni prima, con una comunicazione ufficiale scritta del 28 maggio.
L'interpellanza in Città Metropolitana
"Per questo ho depositato un’interpellanza in Città Metropolitana: voglio sapere se la nuova Sindaca, Silvia Salis, intende proseguire sulla strada tracciata insieme ai sindaci il 15 gennaio, o se preferirà tornare indietro, insistendo sul maxi-depuratore a Chiavari. I cittadini hanno diritto a una risposta chiara, viste le mutate condizioni giuridiche - a seguito della sentenza del Tar - che ha riaperto diverse possibilità."
La piscina del Lido
"Intanto, grazie alle nostre scelte - contrastate dal centro destra e dal centro sinistra - nel 2026 inaugureremo finalmente la piscina olimpionica al Lido – una piscina vera, non costruita sopra un depuratore, come voleva il centrodestra nel 2017, scelta ancora oggi rivendicata. Sarà un simbolo di visione, di concretezza e di rispetto per il nostro territorio. I fatti comunicano più delle parole."
Il futuro e il presente di Chiavari
"Chiavari ha già un depuratore funzionante a Preli. Oggi, dopo oltre vent’anni di impegno coerente e continuo, possiamo continuare a dire che non dobbiamo più farci carico dei ritardi o delle scelte sbagliate altrui. È tempo che ogni comune faccia la propria parte, con responsabilità.
Il futuro appartiene a chi sa ascoltare, cambiare rotta quando serve e agire con visione. Noi lo abbiamo fatto. E continueremo a farlo. A parlare non sono le parole, ma i fatti: le opere realizzate in questi anni raccontano una Chiavari che cresce, si rinnova, guarda avanti.
Stiamo restituendo valore ai luoghi della nostra identità: Villa Rocca e il Parco Botanico tornano a vivere, con bellezza e dignità. L’Antica Farmacia dei frati è’ stata inaugurata ieri. La piscina olimpionica e il nuovo Palazzetto, che sarà integralmente ristrutturato grazie ai fondi ricevuti, diventano punti di riferimento per lo sport e la comunità. Il Centro Giovani al Lido, le nuove scuole e gli asili da oltre 150 posti sono risposte concrete per le famiglie, per il futuro dei nostri ragazzi.
Stiamo costruendo una Chiavari più giusta, più sostenibile, più viva. Una città che attira investimenti, crea opportunità, valorizza i suoi spazi e la sua gente, animata da molti giovani che prima sceglievano altre mete.
A chi preferisce le polemiche sterili, rispondiamo con il lavoro. Il centrodestra locale ha dimostrato di saper fare bene una cosa: criticare. Ma quando si è trattato di amministrare, ha lasciato in eredità scelte sbagliate e occasioni mancate.
Nel 2027, saranno i chiavaresi a decidere se premiare chi costruisce o chi si limita a commentare e fare polemiche sterili. Noi confidiamo che continueranno a scegliere la strada del futuro. La strada del fare, che è la più difficile e impegnativa."- conclude Segalerba