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Il consigliere metropolitano Rossi: "Salis vìola lo statuto"

Su IREN e l’impugnativa al Consiglio di Stato: "È necessario fare piena luce su quanto accaduto in quei giorni: chi ha orientato le scelte della società?"

Il consigliere metropolitano Rossi: "Salis vìola lo statuto"
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Non si ferma la discussione intorno al depuratore di vallata per il comune di Chiavari, tema che era arrivato qualche settimana fa anche in consiglio metropolitano con due interrogazioni  alla sindaca metropolitana Silvia Salis in ordine alle tematiche del depuratore di vallata di Chiavari e sull’impugnazione proposta dal gestore Iren contro la sentenza del Tribunale Amministrativo della Liguria.

Città Metropolitana

Il consigliere metropolitano Andrea Rossi, tra i firmatari delle due interrogazioni, torna nuovamente sui temi

 

"Non basta lo slogan ‘È già domani’ se si ignorano i diritti democratici. Grave violazione dello Statuto: a oltre 20 giorni dalla richiesta formale, il Consiglio metropolitano non è stato ancora convocato dalla Sindaca Silvia Salis.

Il mancato rispetto dello Statuto da parte della Città Metropolitana rappresenta una grave
inadempienza istituzionale. A distanza di oltre 20 giorni dalla richiesta formale inviata tramite PEC il 9 giugno da un gruppo di consiglieri metropolitani – tra cui il sottoscritto – il Consiglio non è stato né convocato né tenuto, in violazione dei termini previsti dallo stesso Statuto che impone l’obbligo di convocazione entro venti giorni."

"Tale comportamento lede le prerogative dei consiglieri e compromette i principi di trasparenza e rappresentanza democratica all’interno dell’ente. In assenza di un’immediata rettifica, i firmatari si riservano di segnalare l’inadempienza al Prefetto, affinché vengano attivate le misure previste per garantire il corretto funzionamento dell’istituzione."

Il depuratore

"Forse sono i temi su ci la Sindaca deve rispondere la causa del silenzio.
Depuratore di vallata: il Comune di Chiavari ha approvato giovedì una delibera che conferma la contestazione sul progetto del depuratore unico a Chiavari, scegliendo invece un modello articolato su impianti più piccoli: mantenere in funzione Preli, realizzarne uno a Lavagna, a servizio di quattro Comuni, e realizzarne un altro dedicato alla vallata della Fontanabuona. La nuova impostazione segue l’indirizzo già espresso dal sindaco, facente funzione, Antonio Segalerba dopo la sentenza del Tar e formalizzato nel verbale del 15 gennaio 2025."

La richiesta di chiarimento al Partito Democratico

"E’ quindi necessario un chiarimento da parte del Partito Democratico, anche alla luce del voto favorevole espresso dal consigliere Bertani – esponente del PD a Chiavari – all’ordine del giorno proposto dalla maggioranza che sostiene il sindaco Messuti.

È legittimo chiedere se il PD e la Sindaca Salis intendano sostenere questo nuovo scenario oppure tornare a difendere il progetto originario, già respinto dalla giustizia amministrativa.

Iren e l'impugnativa al consiglio di stato

"L’altra questione a cui deve rispondere Salis riguarda IREN e l’impugnativa al Consiglio di Stato della sentenza del TAR sul depuratore.
Restano da chiarire i motivi che hanno portato IREN, società per azioni, a presentare ricorso contro la sentenza del TAR che aveva annullato il progetto del depuratore a Chiavari. L’amministratore della società, in una comunicazione del 29 maggio, aveva escluso categoricamente l’intenzione di impugnare la sentenza. Tuttavia, solo quattro giorni dopo, il ricorso è stato depositato. Il cambio di rotta di IREN è avvenuto in concomitanza con l’insediamento della nuova sindaca metropolitana Silvia Salis, espressione della coalizione di centrosinistra.

"Chi ha orientato le scelte della società?"

"È necessario fare piena luce su quanto accaduto in quei giorni: chi ha orientato le scelte della società? Quali interlocuzioni istituzionali sono intervenute? E in che modo si è passati da una linea di rinuncia al ricorso a un’azione legale formale? Ci sono state legittime ingerenze?

I rappresentanti del territorio del Levante continueranno a vigilare affinché vengano garantiti i diritti istituzionali e democratici di ogni consigliere, e affinché ogni decisione assunta su temi strategici sia fondata su chiarezza, coerenza e rispetto delle regole."- conclude Rossi

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