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"No all'accorpamente dell'Asl 4 con l'Asl 3"

A dichiararlo sono la deputata Partito Democratico Valentina Ghio e il sindaco di Santa Margherita Ligure Guglielmo Caversazio

"No all'accorpamente dell'Asl 4 con l'Asl 3"
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«L’ipotesi di accorpamento di Asl 4 con Asl 3, che pare tornare ciclicamente sulle scrivanie di Regione Liguria, è una prospettiva pericolosa. Ancora una volta, si allontanano le decisioni dai territori, in questo caso il Tigullio, con una logica che penalizza le aree più periferiche e ne svilisce le specificità».

 

A dichiararlo sono la deputata Partito Democratico Valentina Ghio e il sindaco di Santa Margherita Ligure Guglielmo Caversazio

A dichiararlo sono la deputata del Partito Democratico Valentina Ghio e il sindaco di Santa Margherita Ligure Guglielmo Caversazio, intervenendo sul progetto di fusione tra Asl 3 Genovese e Asl 4 Tigullio.

 

«Un’operazione di questo tipo – spiegano – avrebbe come esito principale l’indebolimento definitivo della Asl 4, con la perdita di autonomia gestionale, la marginalizzazione dei servizi sanitari nel Tigullio e la desertificazione delle competenze decisionali locali. È un déjà-vu preoccupante, che nel 2022 fu giustamente archiviato dopo una forte opposizione del territorio. Riproporlo oggi, senza un confronto trasparente con i cittadini, gli amministratori locali, il personale sanitario e i sindacati, è un atto grave e poco rispettoso del ruolo delle istituzioni democratiche».

Ghio e Caversazio sottolineano come il presidio sanitario della Asl 4 rappresenti non solo un punto di riferimento imprescindibile per un’ampia fascia di popolazione, ma anche una realtà che conosce profondamente i bisogni del territorio, fatta di competenze e professionalità che non possono essere sacrificate sull’altare di una presunta razionalizzazione dei costi.

«Accorpare le Asl senza affrontare le vere urgenze che sono la carenza di personale e il potenziamento delle attività ambulatoriali e dei servizi ospedalieri che sono cronicamente sottodimensionati– proseguono – significa ancora una volta rincorrere logiche contabili invece che sanitarie. La vera sfida è il rafforzamento della medicina territoriale, il rilancio degli investimenti sul personale per abbattere liste d’attesa e il miglioramento dell’accessibilità ai servizi. Non servono fusioni a tavolino, servono piani seri e condivisi. E invece si continua a ignorare un dato strutturale: il Tigullio è un’area fragile, con un alto indice di invecchiamento e una complessità geografica che richiede risposte di prossimità e non l’allontanamento dei centri decisionali. Senza un piano organico, con risorse certe e l’ascolto dei territori, ogni accorpamento rischia di tradursi solo in tagli mascherati – concludono – chiediamo che Regione Liguria chiarisca immediatamente le sue intenzioni, che apra un confronto trasparente nelle sedi istituzionali e che garantisca la piena tutela della sanità pubblica nel Tigullio. Non accetteremo scorciatoie né fughe in avanti».

Contro l'accorpamento dell'Asl 4 con l'Asl 3 anche il Partito Democratico del Tigullio

“Questo non è un semplice riassetto amministrativo, ma un grave errore che minaccia di peggiorare drasticamente il servizio sanitario pubblico nel nostro territorio. Le conseguenze? Meno efficienza, meno equità e un accesso alle cure sempre più difficile per tutti i cittadini. La Asl 4 è una rete di prossimità vitale, costruita negli anni con la dedizione di professionisti e comunità. Permettere che venga smantellata sarebbe un colpo inaccettabile alla nostra salute – dicono Maria Vittoria Zonfrillo coordinatrice Pd Tigullio e Luca Garibaldi già consigliere regionale, referente sanità Pd Tigullio – Vogliamo che tutti comprendano chiaramente i rischi: abbassamento drastico dei servizi, rallentamento di ogni sviluppo dei servizi per anni, perdita delle buone pratiche assistenziali del nostro sistema sanitario regionale, allontanamento dei cittadini dai servizi pubblici, spingendoli verso il privato. La sanità territoriale deve essere centrale, soprattutto per il comprensorio del levante così diverso dall’area cittadina genovese. Lanciamo un appello a tutte le forze politiche e chiamiamo a raccolta le amministrazioni locali per un’azione condivisa. Proponiamo che tutti i consigli comunali approvino un ordine del giorno congiunto da inviare a Regione Liguria”.