La decisione

Chiavari respinge la proposta di acquisto delle quote di partecipazione in Iren Acqua Tigullio

L’amministrazione comunale in carica ha ritenuto che non sussistano sufficienti garanzie per il mantenimento della convenzione stipulata a suo tempo dall’amministrazione Agostino

Chiavari respinge la proposta di acquisto delle quote di partecipazione in Iren Acqua Tigullio
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Chiavari respinge la proposta di acquisto delle quote di partecipazione in Iren Acqua Tigullio.

Il punto del Comune di Chiavari

«L’amministrazione comunale, a seguito di un’attenta analisi giuridica delle implicazioni legate alla proposta di acquisto delle quote di partecipazione in Iren Acqua Tigullio, ha ritenuto che non sussistano sufficienti garanzie per il mantenimento della convenzione stipulata a suo tempo dall’amministrazione Agostino. Per tale motivo, l’offerta è stata respinta - sottolinea una nota diffusa dal Comune di Chiavari -. In particolare, le modifiche statutarie richieste da Iren Acqua Tigullio, propedeutiche alla cessione delle quote, risultano potenzialmente idonee ad incidere in modo significativo sulla validità della convenzione in essere tra il Comune di Chiavari e Iren Idrotigullio S.p.a. Tale convenzione, regolata da normative speciali che ne tutelano la specificità rispetto al regime ordinario successivamente introdotto, garantisce condizioni fondamentali per la città».

«È preciso interesse della nostra amministrazione salvaguardare l’integrità di tali obbligazioni, tra cui la fornitura gratuita annuale di 600.000 m³ di acqua potabile al Comune, la manutenzione ordinaria e straordinaria dei canali di smaltimento delle acque bianche, ed il rispetto di tutte le altre clausole previste sino alla naturale scadenza della convenzione, fissata per il 2049 - spiega il sindaco Federico Messuti -. Alla luce di un quadro normativo complesso e non univoco, riteniamo che portando a termine l’operazione finanziaria prospettata non siano garantiti in modo adeguato gli interessi pubblici legati alla gestione di un bene primario come l’acqua. Pertanto, in coerenza con il mandato di tutela del patrimonio collettivo, il comune ha deciso di non procedere con l’operazione avanzata da Iren e di non accettare neppure questa seconda proposta».