“Chiediamo scusa ai chiavaresi”: l’opposizione ribalta (con ironia) la richiesta della maggioranza
L'elenco di “scuse” che diventa un atto d’accusa sulla gestione della città, dalle quote Iren alla conduzione del consiglio comunale.

Con un titolo volutamente provocatorio — "Chiediamo scusa ai chiavaresi" — i consiglieri comunali di minoranza Antonio Bertani, Mirko Bettoli, Alessandro Calcagno, Giovanni Giardini e Nicola Orecchia diffondono una nota che replica alla posizione della maggioranza, guidata dal presidente del consiglio Antonio Segalerba, secondo cui l’esecutivo "continuerà a non partecipare a quella discussione fino a quando non ci sarà una presa di posizione pubblica dei consiglieri di minoranza con cui chiedono scusa ai chiavaresi, e a noi consiglieri di maggioranza".
La lettera dell'opposizione
"La maggioranza di Chiavari, al seguito di Antonio Segalerba, dopo aver abbandonato l’aula per impedire la discussione delle pratiche presentate dalla minoranza, forse a causa del delirio di onnipotenza di qualche loro esponente, ha dichiarato: 'Continueremo a non partecipare a quella discussione fino a quando non ci sarà una presa di posizione pubblica dei consiglieri di minoranza con cui chiedono scusa ai chiavaresi, e a noi consiglieri di maggioranza'.
Ebbene come consiglieri comunali di minoranza, accogliamo l’invito e chiediamo pubblicamente scusa ai cittadini di Chiavari:
perché il presidente del consiglio comunale, Antonio Segalerba, è incapace di svolgere il proprio ruolo super partes e, invece di essere imparziale e tutelare tutte le forze politiche, spesso viola il regolamento, ci nega la parola, interrompe i nostri interventi, risponde al posto degli assessori e del sindaco, per impedirci di mettere in evidenza gli errori di questa amministrazione;
perché nell’ultimo consiglio comunale non siamo riusciti a discutere le pratiche che abbiamo presentato, perché la maggioranza è scappata dal confronto politico;
perché presentiamo istanze di accesso agli atti e quando non ci viene fornita la documentazione richiesta, dobbiamo ricorrere all’intervento del prefetto e del difensore civico o dobbiamo venirne a conoscenza in un video sui social, anziché in consiglio comunale;
perché sulla vendita delle azioni Iren Acqua Tigullio S.p.A. la maggioranza ha rilasciato ai cittadini dichiarazioni contraddittorie rispetto agli atti amministrativi che aveva assunto la giunta e, invece di dire subito no, la stessa ha portato avanti per oltre quattro mesi la trattativa fino a quando sono state raccolte oltre mille firme dei cittadini contrari a questa operazione finanziaria;
perché chi coordina la maggioranza ignora che in Italia l'acqua è considerata un bene pubblico, la gestione del servizio idrico può essere concessa a società private e con il referendum nel 2011 la popolazione si è espressa contro la privatizzazione della gestione dei servizi idrici, ribadendo la volontà di mantenere l'acqua come bene comune e pubblico;
perché la vice sindaco e assessore al bilancio Michela Canepa non ha ancora chiarito come mai all’assemblea dei soci di Iren Acqua Tigullio S.p.A., a fronte di un milione di euro di utili, ha chiesto di assegnarne solo 30.000 € al comune di Chiavari anziché fino a 200.000,00 €;
perché questa maggioranza si è dimostrata inadeguata ad amministrare una città come Chiavari, non sa ascoltare i cittadini, governa con arroganza, maleducazione e prepotenza. Esattamente il contrario di quanto dovrebbe fare un buon amministratore pubblico;
perché siamo stati eletti da migliaia di chiavaresi, ma in queste condizioni non possiamo rappresentarli come meritano.
Ora che abbiamo chiesto scusa ai chiavaresi invitiamo il presidente Segalerba a convocare al più presto il consiglio comunale e i consiglieri di maggioranza a partecipare al confronto politico, dare tutte le risposte che i cittadini aspettano da tempo e, se sono davvero contrari alla vendita delle azioni Iren, a votare il nostro ordine del giorno.
Noi non dobbiamo, invece, chiedere scusa a questa maggioranza perché stiamo solo svolgendo il nostro ruolo di controllo nei loro confronti nell’interesse primario dei cittadini che ci hanno eletto. Pensino a lavorare bene per Chiavari, a rispettare il regolamento comunale e le leggi e ad arrivare preparati in consiglio comunale.
Sono loquaci fuori, vengano in consiglio comunale con la stessa loquacità, invece di abbandonare la nave quando sono in difficoltà".
Antonio Bertani, Mirko Bettoli, Alessandro Calcagno, Giovanni Giardini e Nicola Orecchia