Sta per entrare nella fase conclusiva il processo sul delitto di Nada Cella, la giovane segretaria uccisa il 6 maggio 1996 nello studio del commercialista Marco Soracco a Chiavari, riaperto nel 2021 dopo anni di indagini. L’unica imputata attuale è l’ex insegnante di Boves Anna Lucia Cecere, rinviata a giudizio all’inizio del 2025. Le udienze infatti riprendono oggi, giovedì 18 settembre.
Ora toccherà ai testimoni della difesa chiudere la fase istruttoria
Prima della pausa estiva si era concluso l’esame dei testimoni dell’accusa, chiamati a ricostruire i fatti e i rapporti tra le principali figure coinvolte: Cecere e Marco Soracco. Quest’ultimo, inizialmente indagato insieme alla madre, esclusa dal procedimento per motivi di salute, è imputato per favoreggiamento.
L’ex insegnante non è mai comparsa in aula e, come annunciato a luglio, probabilmente non si sottoporrà a interrogatorio in dibattimento. L’ipotesi accusatoria la vede coinvolta in un delitto d’impeto, mosso da rancori nei confronti della vittima e legato a un rapporto ambiguo con Soracco, mai chiarito in trent’anni di reticenze. Testimonianze raccolte in aula hanno indicato Cecere come colei che avrebbe compiuto l’omicidio, agendo secondo le direttive implicite di quel presunto legame.
Con la ripresa del processo toccherà ai testimoni della difesa chiudere la fase istruttoria, prima delle requisitorie e degli interventi della parte civile: la madre e la sorella di Nada.
Tra le prove principali, il ritrovamento di cinque bottoni in casa di Cecere, simili a quello rinvenuto sulla scena del delitto, resta al centro del processo indiziario, in una vicenda segnata da quasi trent’anni di misteri e ombre sul responsabile dell’omicidio.