Il fenomeno

Liguria, allerta truffe romantiche: è nella top ten delle regioni più a rischio

L'elaborazione Truffa.net, basata su dati Istat, Banca d'Italia e Polizia di Stato, alza l'allarme sulle romance scam

Liguria, allerta truffe romantiche: è nella top ten delle regioni più a rischio
Le truffe romantiche, o “romance scam”, sono una delle minacce digitali più insidiose, che sfruttano la fiducia e la solitudine per colpire le vittime. Un nuovo studio ha elaborato un indice regionale del rischio in Italia, svelando le aree più vulnerabili.

L’analisi colloca la Liguria al nono posto a livello nazionale

L’analisi, realizzata da Truffa.net, incrocia dati demografici, digitali ed economici di fonti autorevoli come ISTAT, Banca d’Italia, Polizia di Stato e Datareportal, offrendo una fotografia dettagliata del rischio in ogni regione.
Il rischio di truffe romantiche è significativamente più alto al Nord e al Centro Italia, e in questo contesto la Liguria si colloca al nono posto a livello nazionale con un indice di rischio di 7.10. La sua vulnerabilità è legata a una combinazione di fattori, come un’alta percentuale di popolazione nella fascia d’età più colpita, un reddito pro capite elevato e un’intensa attività sui social media, che la rendono un bersaglio attraente per i truffatori.
La Liguria, pur trovandosi nella parte bassa della top ten, conferma che le regioni del Nord e del Centro Italia sono le più a rischio. I dati indicano che in Liguria il 23,7% della popolazione rientra nella fascia d’età 45-55 anni, con un reddito medio di 24.300 € e il 68% di utenti social attivi. Queste cifre, pur inferiori alle prime classificate, evidenziano un rischio concreto, a differenza del Sud e delle Isole che mostrano un netto calo nell’indice a causa di redditi più contenuti e minore penetrazione digitale.

Gli indicatori chiave

L’indice di rischio regionale delle truffe romantiche è il risultato di un’elaborazione originale basata su cinque indicatori chiave ponderati in base a studi e raccomandazioni delle forze dell’ordine: 
  • Percentuale di popolazione 45-55 anni: il gruppo demografico più bersagliato, con stabilità economica ma anche una potenziale vulnerabilità emotiva. 
  • Indice di Digitalizzazione (rDESI): misura le competenze digitali. Un rDESI basso indica minor capacità di riconoscere le truffe. 
  • Percentuale di utenti social attivi: i social sono il terreno di caccia preferito dai truffatori. 
  • Reddito medio disponibile pro capite: indica la presenza di vittime in grado di sostenere perdite economiche. 
  • Tasso di acquirenti online: funge da proxy per la familiarità e la fiducia nelle transazioni digitali.